«Non sarebbe saggio ignorare le compatibilità finanziarie», perché «è a tutti evidente la delicatezza e la straordinarietà del momento che stiamo vivendo». Lo dice il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali presentate oggi a Roma, a palazzo Koch, ricordando che il rispetto degli equilibri finanziari serve «non per rigidità a livello europeo o minacce speculative, ma perché le nostre azioni, i nostri programmi forniscono i segnali che orientano l'allocazione delle risorse a livello nazionale e globale».
Calo dei mercati senza giustificazioni, è emotivo
«Non ci sono giustificazioni, se non emotive, per quello che sta succedendo oggi sui mercati», sottolinea il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco parlando 'a braccio' rispetto al testo delle considerazioni finali riferendosi al balzo dello spread. Il discorso mentre lo spread tocca i 320 punti.
I tre punti costituzionali imprescindibili
Tutela del risparmio, equilibrio dei conti, rispetto dei Trattati sono i tre vincoli costituzionali imprescindibili. Perché «non sono le regole europee il nostro vincolo, è la logica economica». La situazione economica e finanziaria, le fibrillazioni delo spread sotto la lente del governatore di Bankitalia Ignazio Visco nelle tradizionali Considerazioni finali, in concomitanza con la pubblicazione della Relazione annuale 2017.
Nessuna scorciatoia per ridurre il debito
E per ridurre il debito pubblico da 2.300 miliardi non ci sono scorciatoie, perché bisogna avere ben presente che visto che gran parte del risparmio finanzia il pagamento degli interessi sul debito pubblico, la reazione a fibrillazioni sarebbe una fuga. E gli investitori stranieri sarebbero i più rapidi. «Soprattutto, bisogna avere sempre presente il rischio gravissimo di disperdere in poco tempo e con poche mosse il bene insostituibile della fiducia». Visco punta l’obiettivo sull’economia nazionale, internazionale e dell’area euro, ma anche sulle condizioni finanziarie di famiglie e imprese, sul mercato del lavoro, sulla finanza. E parla di fiducia. Fiducia nella solidità del nostro risparmio e nella capacità di superare gli squilibri finanziari, economici e sociali; fiducia nel nostro futuro, «da non disperdere in azioni che non incidono sul potenziale di crescita dell'economia, ma rischiano di ridurlo».
Risorse per la crescita dal taglio delle spese
Ridurre il debito e contemporaneamente utilizzare risorse pubbliche per la crescita «è difficile ma non impossibile», dice Visco. «I mezzi necessari - sottolinea i Governatore - vanno trovati con equilibrio e pazienza, tagliando le spese inutili e riconsiderando, semplificandola, la struttura complessiva dell'imposizione, senza pregiudizi nei confronti dell'aumento delle imposte meno distorsive».
Pensioni, rischioso fare passi indietro
Le riforme sulla previdenza fatte in passato, sottolinea Visco, «rendono gestibile la dinamica della spesa pensionistica» e «sarebbe rischioso fare passi indietro». Visco ha ricordato che le riforme «hanno risposto alla necessità di tenere conto dell'allungamento della vita media nel definire il rapporto tra i contributi versati e l'entità e la durata della prestazione». Sono «possibili interventi mirati volti a ridurre qualche rigidità», ma «compensati in modo da assicurare l'equilibrio attuariale del sistema».
Inefficienze, corruzione e criminalità frenano investimenti pubblici
Le infrastrutture, poi, come fattore di crescita dell’economia. «Le imprese italiane - ricorda Visco - continuano a essere penalizzate dai tempi lunghi dei procedimenti amministrativi e dei processi civili. L'attività produttiva risente anche delle distorsioni della concorrenza causate dalla diffusione di evasione fiscale, corruzione e criminalità organizzata». Fenomeni, sottolinea, che si alimentano a vicenda e, insieme con l'inadeguatezza dei processi di pianificazione, selezione e realizzazione delle opere, contribuiscono a spiegare le carenze nella dotazione di infrastrutture che limitano le potenzialità di crescita dell'economia.
In Europa la nostra voce sia autorevole
«Il destino dell'Italia è quello dell'Europa», dice Visco. « E’ importante che la voce dell’Italia sia autorevole nei contesti dove si deciderà il futuro dell'Unione europea». Visco ricorda le questioni fondamentali da affrontare nei prossimi mesi sui temi europei: dalla governance al bilancio, fino alla revisione della regolamentazione finanziaria. «L'Italia - spiega Visco - deve essere una presenza autorevole nel dibattito sulla ridefinizione degli assetti normativi e istituzionali dell'Unione europea, presenza ancora più importante nell'attuale fase di grandi trasformazioni sociali, economiche e finanziarie». La lontanza dall'obiettivo di un governo comune europeo «non deve fiaccare la volontà di partecipare con vigore, e da protagonisti, al dialogo e agli approfondimenti dai quali dipende nei prossimi anni la prosperità dei cittadini europei».
Banche stanno superando crisi, no a barriere
Visco sottolinea che le banche stanno superando «le gravi difficoltà originate dall'economia reale», ma di fronte ai grandi cambiamenti della tecnologia e della concorrenza non devono «innalzare barriere verso altri operatori in una sterile difesa delle proprie posizioni». Devono «adottare strategie incisive per affrontare le sfide».
Banche popolari: urgenti aggregazioni
Poi le banche popolari. Visco nelle Considerazioni Finali accende i riflettori anche sulle piccole banche popolari alle quali manda un messaggio esplicito: «procedere con operazioni di aggregazione è una necessità urgente».
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