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Emergenza Aquarius, migranti a Valencia anche su navi italiane

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DOPO IL BRACCIO DI FERRO ITALIA-MALTA

Emergenza Aquarius, migranti a Valencia anche su navi italiane

L’emergenza Aquarius che si credeva terminata, invece prosegue. Mare grosso e condizioni rischiose mettono in forse il viaggio della nave con centinaia di migranti a bordo verso il porto spagnolo di Valencia. Sos Mediterranée, l’ong proprietaria dell’imbarcazione, ha lanciato l’allarme: Aquarius non può andare in Spagna, è troppo pericoloso . Il governo italiano ha pertanto deciso che i migranti raggiungeranno il porto spagnolo anche a bordo di navi italiane.

«Confermo, è stata una decisione presa stanotte nel vertice con il premier e le Capitanerie - ha spiegato questa mattina il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli in un’intervista a “Circo Massimo” su Radio Capital -. Stamattina abbiamo mandato viveri, monitorato la situazione dei passeggeri per mettere in sicurezza le donne incinta ma hanno rifiutato. Stamane manderemo vedette e navi per portarli verso Valencia».

A fornire i dettagli dell’operazione è Medici senza frontiere. «La nave Aquarius - si legge in una nota della ong, che si occupa dell’assistenza sanitaria delle persone a bordo - è ancora ferma nelle acque tra Malta e l'Italia e sta ricevendo rifornimenti sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana (MRCC).
Le ultime intenzioni dell’MRCC ( il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo, cui fa capo il complesso delle attività finalizzate alla ricerca e al salvataggio della vita umana in mare, ndr) sembrano essere di trasferire 500 persone dalla Aquarius su altre navi, lasciando 129 persone sulla Aquarius, e navigare tutti insieme verso Valencia. Ma sarebbero altri 4 giorni di navigazione per persone già esauste. Per MSF - continua la nota - l’opzione migliore è sbarcare al più presto le persone soccorse nel porto sicuro più vicino, a Malta o in Italia, e poi trasferirle in Spagna o in altri paesi sicuri per ulteriore assistenza. Per questo chiediamo agli Stati europei di facilitare lo sbarco immediato delle 629 persone che abbiamo a bordo. Una volta che le persone soccorse in mare saranno state sbarcate in un porto sicuro, i governi e le istituzioni europee dovranno individuare le migliori soluzioni condivise per supportare i paesi in prima linea come l'Italia, che devono gestire gli arrivi di rifugiati, richiedenti asilo e migranti. In questo momento MSF, SOS Mediterranee e il Capitano della nave Aquarius sono in attesa di ricevere il piano dell’MRCC e valuteranno se la navigazione è sicura e accettabile».

Non solo la Spagna. Anche il presidente dell’Assemblea di Corsica, l’indipendentista Jean-Guy Talamoni, ha proposto in un tweet di fornire all’Aquarius l’accoglienza di uno dei porti dell’isola.

Ieri il superamento, grazie alla Spagna, dello stallo che aveva caratterizzato la trattativa tra Italia e Malta. Uno stallo che avrebbe avuto ripercussioni anche sul destino dei migranti a bordo: persone che da tre giorni navigavano nel canale di Sicilia alla ricerca di un porto d’approdo. Alle 14:40 di lunedì, con una mossa a sorpresa, il primo ministro socialista Pedro Sanchez ha annunciato in un intervento alla Moncloa che Madrid avrebbe permesso alla nave di attraccare nel porto di Valencia. «È nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone», ha spiegato.

A stretto giro il ringraziamento del presidente del Consiglio italiano: «Avevamo chiesto un gesto di solidarietà da parte dell’Ue su questa emergenza. Non posso che ringraziare le autorità spagnole per aver raccolto l’invito», ha detto Giuseppe Conte da Accumoli, dove era in visita, spiegando che la decisione della Spagna va «nella direzione della solidarietà». «Anche se il problema dell’Aquarius si è avviato a soluzione con il gesto di disponibilità, solidarietà e responsabilità della Spagna - ha poi aggiunto -, il problema dell’emergenza immigrazione resta e stasera è confermato l’incontro con tutti i ministri e le autorità competenti perché la questione va affrontata in maniera complessiva».

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«Vittoria. 629 immigrati a bordo della nave Aquarius in direzione Spagna. Primo obiettivo raggiunto. Tutte queste ong che operano nel Mediterraneo non hanno una bandiera italiana. Evidentemente alzare la voce, cosa che Italia non faceva da anni, paga. Abbiamo aperto un fronte di discussione a livello continentale, sicuramente non si chiude oggi la partita ma è un primo importante segnale che l’Italia non può sostenere questo peso da solo», ha sottolineato il ministro dell’Interno Matteo Salvini in una conferenza stampa trasmessa anche su facebook. «Il governo è rimasto sempre compatto, alla faccia di chi trovava spaccature tra Lega e Cinquestelle». A chi gli chiedeva se la decisione della Spagna di accogliere la nave non fosse uno schiaffo all’Italia, il vicepremier ha risposto: «Vorrei averne decine di schiaffi così».

Trovata una soluzione per l’Aquarius, subito si crea una nuova emergenza. «C'è una Ong tedesca che batte bandiera olandese che subirà la stessa garbata reazione da parte del governo italiano», ha ammonito Salvini.

Per Luigi Di Maio, vicepremier e capo politico M5S, l’intervento della Spagna rappresenta «un punto di svolta. Da oggi l’Italia non è più sola e ci auguriamo che gli altri leader europei seguano l’esempio di Sanchez - ha continuato -. Questa è la dimostrazione che se si vuole si può fare. Ora speriamo che questo non rimanga un gesto isolato ma che dia il via ad un approccio strutturale. Che deve passare prima di tutto per la modifica del Regolamento di Dublino». Non la pensa allo stesso modo il segretario del Pd Maurizio Martina. «L’intervento del governo spagnolo non è una vittoria ma solo un respiro di sollievo», ha affermato.

Parole di apprezzamento nei confronti dell’iniziativa spagnola sono state espresse anche dal primo ministro maltese Muscat, coinvolto nella crisi di queste ore. Muscat ha ringraziato Sanchez ma al tempo stesso ha accusato il governo italiano di «aver violato le regole internazionali». Il capo del governo maltese ha annunciato che invierà nuovi rifornimenti alla nave, ma al momento non ha precisato tempi e modalità dell’intervento.

«Diamo il benvenuto alla decisione del governo spagnolo di permettere a nave Aquarius di sbarcare a Valencia per ragioni umanitarie. Questa è la vera solidarietà messa in pratica, sia verso questo queste persone disperate e vulnerabili, che verso Stati membri partner», ha sottolineato a sua volta il commissario europeo Dimitris Avramopoulos su Twitter. Secondo il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, «i paesi hanno il diritto di difendere le frontiere e decidere le politiche sull’immigrazione, ma il mio forte appello è che lo facciano nel pieno rispetto delle leggi internazionali».

L’apertura da parte del nuovo esecutivo di Madrid ha posto fine a ore drammatiche, con la nave di Sos Meditérranée alla ricerca di un porto in cui attraccare, dopo il no dell’Italia e di Malta. Prima che la Spagna decidesse di sbloccare la situazione, Nazioni Unite, Commissione europea e organizzazioni umanitarie avevano premuto sui due governi per trovare una soluzione in tempi stretti. L’imbarcazione era finita al centro di un braccio di ferro politico e diplomatico tra Roma, e in particolare il nuovo esecutivo giallo verde, e Malta. Dopo il no di La Valletta alla richiesta italiana di accogliere la nave nel porto maltese, in quanto luogo sicuro più vicino, il ministro dell’Interno Salvini aveva confermato che l’Italia non avrebbe consentito l’attracco nei porti italiani.

Questa sera l’Aquarius ha ricevuto l’assistenza di una nave della marina maltese che ha consegnato 950 bottiglie d’acqua, 800 pacchi di pasta e degli snack, come ha testimoniato la stessa Ong.

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