Nel 2017 la crescita dell’economia del Lazio, spinta dall’export, si è consolidata. Ma nei primi mesi del 2018 ci sono i primi segni di rallentamento, con le novità all’orizzonte rappresentate da fattori internazionali come i dazi Usa e la fine del Quantitative easing. È un quadro tutto sommato positivo, ma con alcune debolezze e incognite per il futuro, quello disegnato oggi da Banca d’Italia, che ha presentato a Roma il suo rapporto sul Lazio.
Cresce il fatturato delle imprese
Secondo l’indagine della Banca d’Italia (Invind), poco meno di due terzi delle aziende intervistate ha registrato un aumento del fatturato, una quota superiore a quella dello scorso anno. Le imprese della chimica e della farmaceutica e quelle con una più elevata quota di fatturato esportato hanno mostrato una crescita del fatturato più diffusa. Le attese delle imprese indicano un ulteriore aumento nel 2018. Tuttavia, ha evidenziato Luigi Mariani, direttore della sede di Roma di Banca d’Italia, «a inizio 2018 ci sono i primi segnali di rallentamento, con l’incognita delle turbolenze internazionali dovute ai dazi e alla fine del Quantitative easing».
Costruzioni ancora in difficoltà
Per ottobre 2016-settembre 2017 le casse edili del Lazio segnalano un calo del numero di lavoratori e delle ore lavorate (rispettivamente del 4,1 per cento e del 3,8). Le imprese delle costruzioni, rilevate dall'indagine della Banca d'Italia, registrano un calo degli occupati e livelli produttivi che ristagnano.
Cresce anche la spesa dei turisti
Segnali di svolta anche nel turismo, dove a crescere non sono più solo gli arrivi, ma anche la spesa dei visitatori. Nel 2017 in base ai dati dall'Ente bilaterale del turismo le presenze negli esercizi alberghieri della Città Metropolitana di Roma sono aumentate del 2,3 per cento (1,7 nel 2016). La spesa dei viaggiatori stranieri sul territorio regionale, rilevata dall’indagine sul turismo internazionale della Banca d'Italia, è cresciuta nel 2017 più che nella media italiana; raggiungendo il 18 per cento circa del totale nazionale.
La doppia faccia del credito
Alla fine del 2017 il credito alle imprese ha segnato un brusco calo (-3%) dovuto, spiega Bankitalia, alla «riduzione dei finanziamenti di alcune importanti aziende» e a una «buona capacità di autofinanziamento delle imprese». Migliora nel contempo la qualità del credito bancario, con il tasso dei crediti deteriorati che è sceso al 2,7% (mezzo punto in meno rispetto all’anno precedente). Continuano a diminuire gli sportelli bancari, per effetto delle aggregazioni: sono scesi a 2.291 nel 2017, dai 2.549 del 2015.
L’assessore Manzella: Bene i dati di Bankitalia
«Bene i dati sull’economia regionale presentati oggi dalla Banca d'Italia. C’è un impegno della politica preciso e ci sono le condizioni per un salto in avanti: che significa un sistema economico più competitivo e più aperto alle possibilità di mercati sempre più vicini. I dati positivi di Banca d'Italia ci dicono che bisogna cogliere l'attimo», ha commentato Gian Paolo Manzella, assessore regionale allo Sviluppo.
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