Il bonus cultura è in bilico e potrebbe non essere confermato dal nuovo governo. Lo ha spiegato il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, in un’intervista al Corriere della Sera: «Vale 200 milioni, meglio far venire la fame di cultura ai giovani, facendoli rinunciare a un paio di scarpe». L’esecutivo potrebbe, allora, non confermare la misura, che mette a disposizione 500 euro da spendere in prodotti culturali (come libri, dischi, concerti) e che è stata prorogata dall’ultima legge di Bilancio per i diciottenni del 2018 e del 2019.
Sulle dichiarazioni del ministro, però, si è scatenata immediatamente la polemica politica da parte del Pd: è stato proprio il Partito democratico a fine 2015 a mettere in piedi questo strumento. Così, Filippo Sensi scrive su twitter «purtroppo il ministro della Cultura Bonisoli conferma di volere smantellare @18app iniziativa pilota in Europa, penalizzando 18enni».
E un’altra deputata Dem, Anna Ascani, parla di «atteggiamento irresponsabile e svilente nei confronti di 18app, ma soprattutto dei nostri giovani». È «delirante» sostenere «che sarebbe più educativa per un ragazzo la rinuncia a un paio di scarpe per permettersi i consumi di cultura che avere 18app». Il sospetto del Partito democratico «è che il ministro Bonisoli cerchi goffamente un motivo qualsiasi per tagliare i fondi a 18app», per finanziare il programma del nuovo governo.
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