Il vicepremier, ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini annuncia che al ministero si sta «facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos». Ha parlato dai microfoni di Telelombardia di «una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti», ossia «rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un'anagrafe». E ha detto che gli stranieri irregolari andranno «espulsi» con accordi fra Stati, ma «i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa».
Immediata la reazione di Carlo Stasolla, presidente dell'Associazione 21 luglio che si occupa della tutela dei diritti di comunità come rom e sinti che ha ricordato che «in Italia un censimento su base etnica non è consentito dalla legge». E ha sottolineato che «i rom italiani sono presenti nel nostro Paese dal almeno mezzo secolo e a volte sono più italiani di tanti nostri concittadini». Ecco chi sono e dove vivono in Italia secondo il rapporto annuale del 2017 dell’associazione.
Italia paesi dei campi
Dati certi relativi a rom e sinti non ce ne sono. La presenza di rom, sinti e camminanti in Italia è stimata dal Consiglio d’Europa fra 120mila e 180mila persone. Secondo la mappatura 2017 dell’Associazione 21 luglio sono 26mila i rom e sinti che vivono in Italia in condizioni di emergenza abitativa: in baraccopoli formali e informali, in micro insediamenti e in centri di raccolta rom. Rappresentano lo 0.’4% della popolazione italiana. In un anno secondo il report sarebbero diminuiti del 7%, da 28mila a 26mila, soprattutto per lo spostamento volontario di alcune famiglie romene verso altri paesi europei. In Italia sono 148 le baraccopoli formali distribuite in 87 comuni. Il 55% ha meno di 18 anni, l’aspettativa di vita è di 10 anni inferiore a quella italiana. Circa il 43% si stima abbia la cittadinmanza italiana. In Europa l’Italia, afferma il report presentato al Senato ad aprile, è «denominata in Europa “il Paese dei campi” perché la nazione maggiormente impegnata nell'ultimo ventennio nella progettazione, costruzione e gestione di aree all'aperto dove segregare su base etnica le comunità rom».
Dove vivono
Secondo il report 16.400 vivono in insediamenti formali. Circa 1.300 persone, in prevalenza sinti, vivono in una cinquantina di micro aree collocate nell'Italia Centro-Settentrionale. Circa 1.200 rom di cittadinanza rumena nelle città di Roma, Napoli e Sesto Fiorentino abitano in immobili occupati in forma monoetnica. Poi ci sono i circa 760 rom di nazionalità italiana presenti in abitazione dell'edilizia residenziale pubblica all'interno di quartieri monoetnici nelle città di Cosenza (circa 500 persone) e Gioia Tauro (circa 260 persone). Il report segnala che nelle baraccopoli informali e nei micro insediamenti sono presenti per l’86% cittadini di origine rumena. I rimanenti sono in prevalenza di nazionalità bulgara. Nelle baraccopoli formali sono circa 9.600 i rom originari dell'ex Jugoslavia: si stima che circa il 30% (3mila) sia formato da apolidi (senza cittadinanza).
Le baraccopoli
Le più grandi baraccopoli informali sono concentrate nella Regione Campania. La città con il maggior numero di baraccopoli formali (17) è Roma, che è anche la città con il maggior numero di micro insediamenti informali (circa 300). Sono costituiti da roulotte, tende, baracche “fai da te” di lamiera o legno, spesso senza acqua corrente, riscaldamento, rete fognaria ed elettrica.Secondo la mappatura dell’Associazione 21 luglio, in Italia sono presenti 148 insediamenti formali, abitati da circa 16.400 persone e 2 centri di accoglienza che accolgono circa 130 individui. In 16 regioni italiane si registra la presenza di insediamenti informali e micro insediamenti abitati da circa 9.600 persone (per l'86% rom di nazionalità rumena). Il 9% di essi sono di cittadinanza bulgara, mentre i rimanenti sono
cittadini italiani o originari dell'ex Jugoslavia. Il 24% del totale risulta presente in 4 mega insediamenti: Borgo Mezzanone (Foggia), Scampia (Napoli), Camping River (Roma) e Germagnano esterno (Torino). Il 73% di essi, pari a 7.000 persone circa, risulta invece presente in 5 regioni: Campania (2.100), Lazio (1.800), Piemonte (1.000), Puglia (1.100) e Lombardia (1.000). Nel corso del 2017 c’0è stato un aumento numerico dei mega insediamenti informali dovuto principalmente al “declassamento” di insediamenti in passato riconosciuti come formali, come i “campi” di Scampia e Giugliano (Napoli) e il Camping River (Roma).
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