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Tria: pressione fiscale ancora elevata, lotta all’evasione per…

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i 244 anni delle fiamme gialle

Tria: pressione fiscale ancora elevata, lotta all’evasione per taglio tasse

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«Il governo italiano si impegnerà a porre in essere iniziative di contrasto all'evasione e alle frodi, nella consapevolezza che solo da un contrasto efficace dell'illegalità possono derivare maggiori risorse per ridurre la pressione fiscale» - ancora troppo «elevata» -e sostenere la crescita dell'economia. È questa la promessa del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in occasione della cerimonia per il 244mo anniversario della fondazione della Guardia di finanza, a Roma.

Confermato il ruolo centrale della lotta all’evasione
«I recenti dati Istat testimoniano che l'Italia è in ripresa, ma la pressione fiscale resta elevata e pari rispetto al Pil al 42,5% nel 2017, mentre l'evasione fiscale e contributiva risultava pari a 110 miliardi nel 2015», ha spiegato il ministro confermando il ruolo centrale della lotta all'evasione per garantire il recupero di risorse da destinare al sostegno della crescita e alla riduzione del peso fiscale.

«Affrontare sfide in continuità con passato»
«Le sfide condizionate dalla particolare situazione economica - ha aggiunto Tria confermando l’intenzione di non fare “strappi” rispetto alla precedente gestione del ministero dell’Economia - dovranno essere affrontate nel segno della continuità con le politiche adottate nel passato per gestire al meglio il presente, per verificare l'aderenza delle strategie intraprese rispetto al contesto economico e giuridico fortemente e contraddittoriamente in continua evoluzione, nonché per pianificare con lungimiranza il futuro».

Causa recessione contesto italiano «poco favorevole alle imprese»
Nel suo intervento, Tria ha posto l’accento sugli effetti della «profonda recessione» degli ultimi anni che ha «indebolito la nostra capacità di crescere e provocato una diffusa disaffezione verso le istituzioni e la cultura della legalità». Il contesto attuale - ha spiegato «è poco favorevole alle imprese, abbiamo 4,1 milioni di micro imprese su un totale 4,3 milioni. Risentono della corruzione, dell'evasione, della criminalità, che insieme alla elevata tassazione e all'insufficienza degli investimenti sono fattori che limitano le potenzialità di crescita economica».

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