Causali nel mirino. Un ragionamento, più o meno esteso, sull'aggravio contributivo a carico delle aziende che rinnovano i contratti a termine. E il ritorno dei voucher, seppur in due soli settori: agricoltura e turismo. Il decreto estivo è in attesa della firma del Capo dello Stato e della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, che, da quanto si apprende, arriverà tra domani e mercoledì.
Sul testo, oltre al lavorio di drufting (molte norme sono scritte obiettivamente in modo poco chiaro) si è alzato anche uno scontro politico.
Con Forza Italia che punta proprio a riscriverlo, intercettando i malumori del fronte imprenditoriale, che rappresenta, pure, una fetta consistente dell'elettorato della Lega, che fa parte del governo. È noto infatti che la nuova disciplina sui contratti a termine, disegnata nel provvedimento su pressing del vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, non convince del tutto il Carroccio. Nei giorni scorsi lo stesso Matteo Salvini aveva aperto a possibili modifiche in Parlamento.
Il provvedimento dovrebbe partire dalla Camera. E qui ci sarà battaglia. Il giro di vite sulla somministrazione a termine, con la prevista estensione della disciplina più stringente sui rapporti a tempo determinato al contratto che lega agenzia del lavoro e lavoratore, fa discutere. La norma, da quanto si apprende, resterà così come è scritta nel provvedimento.
Ma Lega e M5S ascolteranno parlamentari e parti sociali per apportare possibili miglioramenti.
Sul periodo transitorio, anche, è aperto un confronto: al momento, il decreto si applicherebbe ai rapporti temporanei in corso, seppur limitatamente a proroghe e rinnovi. Si studia un possibile slittamento dell'entrata in vigore delle nuove regole.
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