La Libia avrebbe lasciato morire una donna e un bambino che erano a bordo di un gommone in difficoltà. Lo denuncia la Ong spagnola Proactiva Open Arms pubblicando su Twitter le foto dei due corpi in mare, tra i resti di una barca.
«La Guardia costiera libica ha detto di aver intercettato una barca con 158 persone fornendo assistenza medica e umanitaria, scrive il fondatore della Ong Oscar Camps, senza riferire «che hanno lasciato due donne e un bambino a bordo e hanno affondato la nave perché non volevano salire sulle motovedette».
Versione smentita dal Viminale che parla di «fake news». Si chiama invece Josephine, viene dal Camerun ed è rimasta due giorni in mare attaccata ad un pezzo di legno la donna (vedi foto) che i volontari di Open Arms sono riusciti a salvare.
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Arrivi in Spagna superano quelli in Italia
Intanto in base ai dati diffusi oggi dall'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim) la Spagna ha superato l'Italia per numero di arrivi di migranti dall'inizio dell'anno al 15 luglio: 18.016 quelli sbarcati sulle coste spagnole, lungo la rotta del Mediterraneo occidentale, rispetto ai 17.827 arrivati attraverso la rotta centrale dalla Libia all'Italia. In base ai dati dell’agenzia Ue Frontex, il numero di migranti arrivati in Italia a giugno attraverso la rotta centro-mediterranea è crollato a 3.000, l'87% in meno di giugno 2017.
Open Arms: morti conseguenza politica Italia
Nelle foto pubblicata da Open Arms si vedono i corpi di una donna e di un bambino, ormai privi di vita e appoggiati a quello che resta del gommone. «Quando siamo arrivati - dice ancora Camps - abbiamo trovato una delle donne ancora vive ma purtroppo non abbiamo potuto far nulla per l’altra donna e il bambino». Secondo Camps i due sarebbero morti poche ore prima che la nave di Open Arms arrivasse nella zona. Quello che è avvenuto, accusa Camps «è la conseguenza diretta» del fatto che l’Europa ritenga la Libia un «paese con un governo» e che «abbia una guardia costiera capace di intervenire». Ed è la «conseguenza diretta dell'aver impedito alle Ong di lavorare per salvare vite nel Mediterraneo». «Ogni morte è la conseguenza diretta di quella politica» accusa l’organizzazione non governativa nei confronti dell’Italia. E aggiunge: «Denunciamo l’omissione di soccorso in acque internazionali - scrive la Ong su Twitter pubblicando un video dell'intervento di soccorso - e l'abbandono di una persona viva e i cadaveri di un bambino e una donna dalla presunta Guardia costiera libica, legittimata dall'Italia»
Bugie e insulti di qualche ONG straniera confermano che siamo nel giusto: ridurre partenze e sbarchi significa ridu… https://twitter.com/i/web/status/1019211063676624898
– Matteo Salvini(matteosalvinimi)
Salvini: bugie e insulti da Ong, io tengo duro
Addebito respinto con fermezza dal ministro dell’Interno Matteo Salvini secondo cui «bugie e insulti di qualche Ong straniera confermano che siamo nel giusto: ridurre partenze e sbarchi significa ridurre i morti, e ridurre il guadagno di chi specula sull'immigrazione clandestina. Io tengo duro. #portichiusi e #cuoriaperti». La versione diffusa dalla Ong Proactiva Open Arms, secondo la quale vi sarebbe stata un’omissione di soccorso da parte dei libici «è una fake news» secondo quanto sostengono fonti del Viminale sottolineando che «nelle prossime ore» verrà resa pubblica «la versione di osservatori terzi che smentiscono la notizia secondo cui i libici non avrebbero fornito assistenza».
Oim: 1.443 morti nel Mediterraneo nel 2018
Sempre secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) un totale di 50.872 migranti e rifugiati sono giunti in Europa via mare dall’inizio del 2018 al 15 luglio scorso e 1.443 persone sono morte mentre tentavano di raggiungere le coste europee. La rotta del Mediterraneo centrale verso l’Italia resta la più letale, con 1.104 vittime registrate dall’inizio del 2018, quasi quattro volte il numero di annegamenti notificati sulla rotta per la Spagna (294),
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