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Tria: calo tasse compatibilmente con gli spazi finanziari, pace fiscale…

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l’AUDIZIONE in senato

Tria: calo tasse compatibilmente con gli spazi finanziari, pace fiscale non è condono

Allentare la pressione fiscale su cittadini e imprese è un obiettivo che va perseguito «compatibilmente con gli spazi finanziari». E «parlare di pace fiscale (la sanatoria delle cartelle esattoriali per i debiti fino a 100mila euro, ndr) non vuol dire fare nuovi condoni ma un fisco amico che favorisca l’estinzione dei debiti» cioè «un fisco che ha a cuore accanto alla riscossione anche il suo presupposto, cioè creare ricchezza e consumi e in ultima analisi il benessere e la crescita del Paese». Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in audizione in commissione Finanze al Senato, spiegando che tutte le azioni di governo saranno portate avanti mantenendo l’impegno sulla riduzione del debito. E aggiungendo che il rallentamento della crescita Ue avrà un impatto anche sull’Italia. Nessuno sbilanciamento sui costi del reddito di cittadinanza: si tratterà di «trasformare strumenti di protezione sociale già esistenti in altri strumenti», poi si vedrà «il costo differenziale e come introdurlo gradualmente».

Il ministro era stato già ascoltato sullo stesso punto dall’altra commissione economica, quella Bilancio. Ma l’appuntamento di oggi è particolarmente interessante perché arriva dopo le tensioni degli ultimi giorni sugli 8mila posti all’anno (riportati nella relazione tecnica) persi con l’entrata in vigore del cosiddetto decreto dignità, perché superano la durata massima di 24 mesi introdotta dal decreto legge. Con tanto di scontro tra i ministeri del Lavoro e dell’Economia che ha coinvolto la Ragioneria generale dello Stato e il presidente dell’Inps Tito Boeri.

GUARDA IL VIDEO: L'Ue chiede la manovra nel 2018, Tria la esclude

Tria: flat tax con progressività oggi non garantita
Il ministro ha spiegato che il Mef ha avviato un task force «per analizzare i profili di gettito in vista della definizione della flat tax, in un quadro coerente di politica fiscale e in armonia con i principi costituzionali di progressività che l’attuale sistema Irpef fa fatica a garantire». Per Tria In Italia occorre «ripristinare condizioni di stabilità e certezza per attrarre gli investimenti esteri e sostenere i consumi delle famiglie e gli investimenti delle imprese». Per raggiungere questo obiettivo è necessario quindi in primo luogo l’adozione di «azioni strutturali fortemente orientate a rendere la tassazione più favorevole alla crescita, perseguire la semplificazione degli adempimenti, migliorare la tax compliance e, per questa via, preparare il terreno alla riduzione della pressione fiscale».

«Crescita Ue rallenta, impatto 2019 anche su Italia»
Tria ha inoltre ricordato che l’economia italiana registra «tassi di crescita positivi» ma «a ritmo lievemente inferiore a quello medio del 2017» e «per l'anno in corso appare ancora possibile conseguire una crescita non lontana da quella programmata, anche se il quadro fa prevedere un rallentamento e una lieve revisione al ribasso per l'andamento delle esportazioni e della produzione». Anche per il 2019 gli istituti internazionali indicano «un rallentamento dei principali paesi europei e questo avrà un impatto anche sull'economia italiana». Va ricordato che le nel Def 2018 il quadro tendenziale stima un Pil in crescita dell'1,5% nel 2018 e all'1,4% nel 2019.

Da gennaio obbligo e-fattura, no modifiche
Quanto alla data di introduzione della fatturazione elettronica «non subirà
modifiche» ha assicurato Tria, ricordando che «a partire dal primo gennaio 2019 la fatturazione elettronica costituirà un obbligo generalizzato anche nelle cessioni tra privati» e che «conseguentemente verrà abrogato lo
Spesometro».

Bcc: possibili ritocchi, ma moratoria complicata
Sollecitato al riguardo dalla Commissione Finanze del Senato, Tria ha evidenziato che concedere una “moratoria generale” sulla riforma delle Bcc «significa azzerare una riforma a cui ha aderito la stragrande maggioranza» del settore. E ha aggiunto che il governo «è pronto ad affrontare alcuni ritocchi necessari», ma una moratoria dell’intero pacchetto è «perlomeno complicata, va considerata con molto senso di responsabilità». Quanto al flusso dei crediti deteriorati, negli ultimi mesi « si è stabilizzato su valori pre-crisi e c'è un calo significativo dello stock».

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