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La scalata di Salini, dagli esordi nelle pay Tv fino alla guida della Rai…

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Il nuovo Ad voluto dal M5S

La scalata di Salini, dagli esordi nelle pay Tv fino alla guida della Rai (con super poteri)

L’identikit della vigilia è rispettato. M5S e Lega avevano anticipato che il nuovo amministratore delegato della Rai sarebbe stato un manager con competenze nel settore televisivo. E Fabrizio Salini, romano, classe 1967, laurea in scienze politiche e master in gestione delle imprese audiovisive, lo è. Di lungo corso.

I Cinque Stelle lo hanno voluto fortissimamente ai comandi della Tv pubblica. Con la stessa determinazione con cui hanno sostenuto Fabrizio Palermo in Cassa depositi e prestiti.

Dal 2003 per otto anni e stato vicepresident of entertainment channel di Fox Italia, al timone di tutta l’area dei canali di intrattenimento del gruppo. Sotto la sua regia hanno visto la luce Fox Life e Fox Crime.

Nel 2011 è passato alla guida della programmazione intrattenimento e cinema di Sky Italia, gestendo direttamente u canali Sky Uno e Sky Cinema. L’anno successivo è entrato nel board of directors di Switchover Media come il ruolo head entertainment & factual channels curando il lancio dei canali Giallo e Focus. Con l’acquisizione del gruppo da parte di Discovery Italia è poi diventato vicepresidente della sezione fiction e bambini. Da febbraio 2014 il salto ad Ad di Fox International Channels Italy. E neanche nove mesi dopo il passaggio a La7 come direttore.

Anche questo un incarico destinato a durare poco. Da giugno 2017 è diventato direttore generale di Stand by Me, la società di produzione fondata nel 2010 dall’autrice di Simona Ercolani, che fu anche regista di una Leopolda di Renzi. Nascevano da qui le riserve della Lega sul suo profilo. Superate, come provano le nomine di oggi. In Rai, come prevede la legge voluta dal governo Renzi, avrà superpoteri. Gli spettano le nomine di direttori di reti e di testata, nonché dei dirigenti di prima fascia. Potrà firmare contratti fino a 10 milioni. Solo superata questa soglia sarà necessario il via libera del Cda. L’unico a poterlo licenziare.

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