Sulla partita della Rai si consuma lo strappo (definitivo?) nel centrodestra. Lega e Forza Italia si accusano reciprocamente di tradimento e stavolta neppure la scarsa propensione di Silvio Berlusconi al corpo a corpo (il Cavaliere predilige la trattativa e il compromesso) è servita ad evitare quella che ormai a tutti gli effetti appare come una rottura insanabile. Ma qual è la reale posta in gioco?
Sbaglierebbe stavolta chi volesse liquidare la vicenda come la solita questione di poltrone. Ovvio che anche queste hanno un peso. Ma se di poltrone solo si fosse trattato, tanto Matteo Salvini che Silvio Berlusconi avrebbero lavorato dietro le quinte anziché mettere in scena lo strappo, e alla fine la soluzione - quella che un tempo i due alleati chiamavano la quadra - si sarebbe trovata.
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Stavolta invece il banco è saltato perché la posta in gioco è il rapporto tra Lega e Forza italia.
Un rapporto stravolto dal voto del 4 marzo con la predominanza del carroccio sull'alleato non solo nei voti ma sulle scelte. In fondo Salvini sulla presidenza Rai ha ripetuto né più né meno lo stesso canovaccio che vedemmo a inizio legislatura per la presidenza delle camere prima e per la nascita del governo giallo verde poi. Salvini ha privilegiato il rapporto con Di Maio rispetto a quello con il suo vecchio e malconcio alleato, sul quale dice di non voler infierire a patto che non metta in discussione le sue scelte. Come appunto quella sulla presidenza della Rai. Solo che in questo caso i voti di Forza Italia sono decisivi perché come è noto per il vertice della tv pubblica il legislatore richiede che in commissione di vigilanza si manifesti una maggioranza di almeno due terzi dei componenti per coinvolgere cosi almeno una parte dell'opposizione e garantire il principio della pluralità dell'informazione. Salvini però questo coinvolgimento lo ha sintetizzato nel comunicare a cose fatte un nome - quello di Foa appunto - su cui a suo dire gli azzurri non avrebbero avuto nulla da dire visti i passati trascorsi a Il Giornale. Ma qualcosa invece hanno detto.
Forza italia ha deciso di far pesare il proprio sì. E lo ha fatto nonostante il tentativo in extremis di Salvini con Berlusconi. L'ex premier ha deciso stavolta di rispettare la scelta dei suoi parlamentari e non è tornato indietro. Anche questo è un segno dei tempi. Il centrodestra come lo conoscevamo non esiste più ma questo non significa inevitabilmente che Forza Italia e Lega siano diventati avversarie. Significa che la coalizione non è piu scontata e che ci si muoverà sulle singole convenienze che a volte non coincidono. Come dimostra il caso Rai.
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