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Foggia, 12 braccianti africani morti in un incidente stradale.…

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dopo i 4 morti di sabato

Foggia, 12 braccianti africani morti in un incidente stradale. Rientravano dal lavoro

Sono 12 le vittime accertate dell’incidente stradale avvenuto sulla Statale 16, nei pressi di Lesina (Foggia), al bivio di Ripalta. Secondo l’agenzia di stampa Reuters si tratta di braccianti agricoli africani di ritorno dal lavoro nelle campagne, dove avevano raccolto pomodori. Le vittime viaggiavano a bordo di un furgone che si è scontrato frontalmente con un tir carico di pomodori. L'incidente fa registrare le stesse modalità e le stesse circostanze dello scontro avvenuto sabato scorso sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri in cui hanno perso la vita quattro braccianti agricoli extracomunitari ed altri quattro sono rimasti feriti.

Cisl: l’emergenza dei lavoratori stranieri sia priorità governo
«L'emergenza dei lavoratori stranieri della Capitanata abbia priorità al tavolo del Governo, la cui apertura è stata auspicata dal Ministro Di Maio». È quanto auspicato dal segretario generale della Cisl di Foggia, Carla Costantino, in merito alla morte dei quattro giovani braccianti agricoli, tutti migranti, avvenuta sabato scorso in provincia di Foggia a causa di un incidente stradale. Un appello che suona tanto più urgente dopo l’episodio di oggi, anche più grave per la contabilità totale delle vittime. Intanto mercoledì prossimo, 8 agosto, l’Unione sindacale di Base organizzerà - con partenza da San Severo e arrivo a Foggia - una «marcia dei berretti rossi», come i cappellini che i quattro braccianti agricoli morti nell'incidente stradale avvenuto sabato scorso e i quattro feriti indossavano nei campi per proteggersi dal solleone «mentre raccoglievano i pomodori per avere la vergognosa paga di un euro al quintale».

La marcia sarà accompagnata a uno sciopero. «È questa la nostra battaglia - ribadisce Aboubakar Soumahoro, del coordinamento lavoratori agricoli Usb - la tutela dei lavoratori e la rivendicazione dei loro diritti, negati in Puglia come in Calabria, in Piemonte o nel Lazio. Per questi diritti si batteva Soumaila Sacko, ucciso nella piana di Gioia Tauro il 2 giugno scorso, per questi diritti combattevano i braccianti morti sabato, organizzandosi per sfuggire alla schiavitù del caporalato e alle vessazioni dei cosiddetti imprenditori agricoli».

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