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Stabilizzazione della Libia, l’Egitto si smarca dalla Francia e si…

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L’INCONTRO MOAVERO-SHOUKRY

Stabilizzazione della Libia, l’Egitto si smarca dalla Francia e si avvicina all’Italia

Domenica il ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi ha incontrato il capo della diplomazia egiziana Sameh Shoukry  (foto Epa)
Domenica il ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi ha incontrato il capo della diplomazia egiziana Sameh Shoukry (foto Epa)

Nella partita per la stabilizzazione della Libia che la vede in competizione con la Francia, l’Italia incassa un altro appoggio “di peso”, dopo l’investitura Usa ottenuta dal premier Conte in occasione del recente incontro con Donald Trump alla Casa Bianca. Ora arriva il via libera dell’Egitto, uno dei principali attori di quell’area, da sempre vicino alle posizioni dell’Eliseo e al fianco del generale Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, avversario del premier libico Fayez al-Serraj, a sua volta interlocutore delle Nazioni Unite (e dell’Italia). Durante l’incontro che il ministro Enzo Moavero Milanesi ha avuto domenica nella capitale egiziana con il capo della diplomazia Sameh Shoukry, è emersa una «convergenza di vedute tra i due paesi». Convergenza che, considerata la posizione filo francese e filo Haftar degli egiziani, rappresenta «un passo avanti importante». La sensazione è condivisa in ambienti diplomatici.

Italia ed Egitto concordano: elezioni quando ci saranno le condizioni
Convergenza Italia-Egitto che si sviluppa su due aspetti principalmente. Il primo: il processo di stabilizzazione della Libia. Nella conferenza stampa con il ministro degli esteri egiziano Sameh Shoukry, è stato messo in evidenza che entrambi i paesi puntano ad assicurare alla Libia «integrità», «pace» e «benessere», anche attraverso «libere elezioni». L’Egitto è d’accordo con l’Italia sul fatto che il voto potrà essere messo in agenda solo «quando il quadro generale sarà pronto». Una posizione, quest’ultima, che si smarca da quella di Macron. La Francia infatti cavalca l’ipotesi di elezioni in tempi stretti, il 10 dicembre. L’Eliseo preme per andare alle urne perché ha la sensazione che se si andasse a votare adesso o nei prossimi mesi, le preferenze dei libici si concentrerebbero sul suo interlocutore, il comandante delle forze armate che fanno capo al parlamento di Tobruk: Khalifa Haftar. Haftar che, a quanto pare, non gode più, o non gode come prima dell’appoggio del Cairo.

Incontri periodici in vista della Conferenza sulla Libia di novembre
C’è poi un altro ambito in cui questo avvicinamento si manifesta. Ed è quello che riguarda la conferenza sulla Libia, che allo stato attuale dovrebbe tenersi a Roma a novembre, anche se la data non è ancora definita. Che l’Italia puntasse a coinvolgere l’Egitto era prevedibile. Lo ha chiesto al presidente Al Sisi il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in occasione della visita al Cairo che ha effettuato di recente. Ora c’è il via libera “ufficiale”. «Nella prospettiva di questa conferenza - ha spiegato Moavero nella conferenza stampa al termine dell’incontro con il suo omologo egiziano - l’idea è di avere stretti contatti e colloqui con l’Egitto che ha un interesse diretto in Libia come noi lo abbiamo come Italia». Si tratta di incontri periodici a livello di alti funzionari, in preparazione alla conferenza romana. L’Egitto è dunque della partita. E per una volta sembra non giocare dalla parte della Francia.

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