Non dovrebbero causare troppi disagi le conseguenze dello scoppio dell’autocisterna in autostrada a Bologna, con crollo di un cavalcavia: il tratto è stato riaperto parzialmente, ma anche così dovrebbe essere in grado di sopportare il traffico abituale. Resta la chiusura di una parte della tangenziale, che però potrebbe durare solo per agosto, quando il traffico locale è ridotto. In ogni caso, non c’è mai stata alcuna ripercussione dell’incidente per chi proviene da Milano: la carreggiata sud dell’A1 è direttamente connessa con l’A14.
Il raccordo fra le autostrade
Per chi proviene da Firenze (sempre lungo la A1), da stamattina è tornato percorribile il raccordo A1-A14, unica strada breve
per raggiungere la A14 venendo da sud con l’Autosole. La riapertura al traffico è parziale: c’è uno scambio di carreggiata
all’altezza del punto in cui è crollato il cavalcavia, i cui lavori di ripristino non dovrebbero tardare a iniziare perché l’area non è stata sequestrata dall’autorità giudiziaria (non c’è nulla che induca a sospettare che tra le cause dell’incidente
e del crollo ci siano problemi dell’infrastruttura).
Lo scambio di carreggiata ovviamente comporta disagi, che però per chi va dalla A1 alla A14 saranno verosimilmente limitati. Infatti, sul luogo dell’incidente di ieri le code sono già di solito molto frequenti, perché ci si avvicina all’immissione in A14, che avviene con uno svincolo a una sola corsia. Tanto che l’incidente di ieri - al di là dei suoi esiti tragici - non è altro che uno dei tanti tamponamenti che avvengono in quel punto proprio a causa dei cronici ingorghi. Uno dei punti critici del nodo bolognese, irrisolti per lo stallo che si è determinato sulla sorte del passante a nord della città, di cui si discute da anni in alternativa all’ampliamento della sede stradale esistente.
Quindi lo scambio di carreggiata non fa che anticipare la strozzatura che c’è già normalmente e le relative code, provocando un effetto-contagocce che può invece sciogliere gli ingorghi che normalmente si registrano dove è avvenuto l’incidente di ieri. Il tutto in attesa che venga ricostruito il cavalcavia crollato, che a una prima valutazione non sembra difficile: il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha parlato di un tempo di ricostruzione ridotto a 3-5 mesi e il il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha chiarito che questa variabilità dipende solo dai tempi in cui Autostrade per l’Italia riuscirà a reperire le 12 travi necessarie per rifere il cavalcavia. Il costo stimato dal gestore è di circa un milione di euro (rimborsato dall’assicurazione dell’autocisterna).
La tangenziale
Discorso diverso per il traffico locale: sulla tangenziale non sono possibili scambi di carreggiata, perché le due carreggiate non corrono affiancate come al solito. La tangenziale di Bologna ha infatti la particolarità di
correre ai lati dell’A14 e del raccordo A1-A14, in complanare. Uno schema che può ricordare i “controviali” delle principali
strade e che esclude qualsiasi margine di manovra, perché a frapporsi tra le due carreggiate c’è l’autostrada.
Per questo la tangenziale resterà chiusa in direzione San Lazzaro (quella che va dalla A1 alla A14) tra gli svincoli 2 (Borgo Panigale) e 3 (Ramo verde, quello che proviene dal casello A14 di Borgo Panigale). Da oggi è invece stata riaperta in direzione Casalecchio di Reno (quella che va dalla A14 alla A1).
È però possibile che la chiusura duri poche settimane: i danni alla struttura sono più limitati rispetto alla parallela carreggiata del raccordo (quella dove è crollato il cavalcavia).
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