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Italia ancora in pressing per tenere la Francia fuori dal dossier Libia

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CONTE: «ABBIAMO VOCAZIONI STORICHE»

Italia ancora in pressing per tenere la Francia fuori dal dossier Libia

Governo giallo verde ancora in pressing per tenere la Francia il più possibile “fuori dai giochi” nel processo per la stabilizzazione della Libia. Dopo la visita a Tripoli, domenica, del ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi, in occasione della quale Italia ed Egitto si sono trovati concordi nel sottolineare che le elezioni nel paese ci dovranno essere ma solo quando «il quadro generale sarà pronto» - un messaggio indiretto alla Francia, che invece preme per andare alle urne già il 10 dicembre - , oggi il presidente del Consiglio italiano è tornato sulla questione e ha rincarato la dose.

Conte ribadisce: elezioni in Libia quando ci saranno le condizioni
In conferenza stampa a Palazzo Chigi, prima della pausa estiva,il capo del governo ha ricordato che «l’interesse primario è stabilizzare la Libia», e «un assetto politico stabile in modo da arrivare a elezioni politiche e presidenziali con adeguaste garanzie. Sappiamo che se affrettiamo questi processi non otteniamo una stabilizzazione vera», quindi occorre «arrivarci in maniera progressiva e graduale». Un messaggio destinato all’Eliseo.

Il premier pone l’accento sulle vocazioni storiche dell’Italia
Sulla Libia, ha continuato il capo del Governo, «non abbiamo espresso pretese egemoniche o mire espansionistiche, ma la necessità di garantire interessi nazionali e riteniamo, per vocazioni storiche, di poter garantire anche agli altri partner a tutti gli “stakeholders” interessati dal Mediterraneo di garantire una funzione di equilibrio. Faremo valere i nostri interessi, e quelli di tutti, nella conferenza sulla Libia che ragionevolmente si svolgerà a novembre».

L’investitura da parte degli Usa
Proprio la conferenza sulla Libia rappresenta uno dei punti che l’Italia si è aggiudicata nel match con la Francia. Punto che è stato segnato in occasione della visita del premier negli Usa, quando il presidente Donald Trump di fatto ha riconosciuto a Roma un ruolo di leadership nella stabilizzazione del paese del Nord Africa. Un endorsement da parte di un “peso massimo”, che ha cambiato le carte sul tavolo. «Confidiamo di capitalizzare al massimo il rapporto con gli Stati Uniti per tutelare i nostri interessi», ha detto oggi Conte.

Moavero incontrerà Haftar, l’interlocutore della Francia in Libia
Il responsabile della Farnesina ha annunciato che andrà presto in Cirenaica per incontrare il generale anti-islamista Khalifa Haftar, comandante dell’Esercito nazionale libico (Enl). Haftar - avversario dell’interlocutore dell’Italia e delle Nazioni Unite (a seguito degli accordi di Skhirat del 2015), il primo ministro Faiez Serraj - in passato ha ottenuto assistenza militare dalla Francia. Haftar è stato sostenuto anche dall’Egitto, che ha puntato su di lui per proteggere i confini condivisi. Un sostegno che si è sviluppato, in questo caso, sul piano dell’addestramento dei militari di Haftar e della distribuzione di armi. L’incontro potrebbe essere l’occasione per ottenere dal generale una disponibilità a collaborare, registrando così un altro punto nella sfida infinita con la Francia.

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