Dalle nuove regole sui contratti a termine a quelle sull’obbligatorietà dei vaccini, dall’abolizione delle domeniche gratuite al museo all’Alta velocità Torino-Lione, ai fondi per lo sviluppo delle periferie. È lungo e variegato l’elenco delle misure, cavalli di battaglia dei governi di centrosinistra Renzi e Gentiloni, su cui si è abbattuta la scure dell’esecutivo giallo verde, da quando Giuseppe Conte è entrato a Palazzo Chigi alla guida dell’esecutivo M5s-Lega.
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Lo stop alle domeniche gratis ai musei, fiore all’occhiello di Franceschini
La cultura non è estranea a questi colpi di spugna. Il ministro del Beni culturali del governo giallo verde, Alberto Bonisoli, ha annunciato che dopo l’estate saranno eliminate
le prime domeniche del mese gratuite nei musei. L’idea è di lasciare la scelta se promuoverle o meno ai direttori degli spazi espositivi. «Lascerò loro maggiore libertà, se vogliono mettere una domenica
gratuita non c’è niente di male, ma quando obbligo a farla non va bene», ha chiarito il ministro. Questa scelta è stata criticata
dal predecessore di Bonisoli, l’ex ministro Dario Franceschini. Ed è inevitabile che accadesse, visto che l’iniziativa è stata fortemente voluta dall’esponente Dem. Franceschini ha mandato
un messaggio al successore. Lo ha fatto tramite il suo profilo facebook: «Ci ripensi - ha scritto -. Le cose giuste e che
funzionano non hanno colore politico. Non faccia pagare un desiderio di discontinuità politica alla cultura e agli italiani».
Di Maio: con il decreto dignità licenziamo il Jobs Act
Dalla cultura al lavoro, cambiano i temi ma la volontà del nuovo governo di rivedere, nella sostanza, quanto deciso dagli
esecutivi precedenti è evidente. Rispetto alla struttura del Jobs Act, con il Decreto dignità, convertito in legge, vengono riviste le regole sui contratti a termine. «Diamo un colpo mortale al precariato, licenziando il Jobs Act», è stato il commento il ministro Di Maio il giorno del via libera definitivo del Senato al provvedimento.
In bilico la Tav: Lega a favore, Cinque Stelle contro
Anche sul fronte delle infrastrutture la discontinuità è dietro l’angolo. Il contratto per il governo del cambiamento, che è alla base dell’intesa tra Cinque Stelle e Lega, prevede, con riguardo alla Linea ad
Alta Velocità Torino-Lione, l’impegno a ridiscuterne integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e
Francia. Il governo gialloverde ha affidato a una analisi costi-benefici la decisione se continuare o meno i lavori. Il M5S spinge verso lo stop, e la Lega verso il mantenimento del progetto. Il
Pd, quando era al governo, ha sostenuto il progetto.
Vaccini, obbligo flessibile
Cambiamento di rotta anche sui vaccini. Il disegno di legge M5s-Lega, presentato il 7 agosto in Senato, che solo a settembre potrà avviare il suo iter parlamentare,
punta a introdurre il cosiddetto “obbligo flessibile” e superare il decreto Lorenzin del 2017, che prevede l’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione a scuola .
Bloccati i fondi per riqualificare le periferie
Lunedì il Senato, con il parere favorevole del Governo, ha approvato all’unanimità un emendamento al decreto cosiddetto “Milleproroghe”.
L’emendamento blocca per due anni 1,6 miliardi di euro destinati a finanziare progetti per riqualificare le periferie. risorse che erano state stanziate dai governi Renzi e Gentiloni. Nel 2016 l’esecutivo Renzi aveva pubblicato un bando al
quale potevano partecipare comuni e città metropolitane. Era necessario presentare progetti per riqualificare aree periferiche
degradate. Alla fine dello stesso anno il governo ha pubblicato la graduatoria dei 120 progetti selezionati. I primi 24 sono
stati subito finanziati con 500 milioni di euro, i restanti 96, per un ammontare di 1,6 miliardi di euro, sono stati finanziati
nella seconda metà dell’anno dopo. Ora il cambiamento di rotta. Non è il primo. Ed è probabile che non sarà l’ultimo.
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