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Tav, Toninelli: «L’ok del Cipe alla Delibera 30 non è…

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Tav, Toninelli: «L’ok del Cipe alla Delibera 30 non è influente»

Il tormentone Tav torna su Facebook: «Nei giorni scorsi il Cipe ha dato il via libera a una serie di modifiche della cosiddetta “delibera 30” sul Tav Torino-Lione. Il testo è di fine aprile ed è stato messo a punto dal governo precedente, nonostante la batosta elettorale appena presa che lo obbligava ad agire solo per gli affari correnti, cioè per quasi nulla. Invece si è comportato come una sanguisuga sulla carne viva del popolo italiano». Si è espresso così, con un post sul social network, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. «Ma state tranquilli - prosegue - non è nulla che possa influire in modo decisivo».

L’«analisi costi-benefici» prosegue
Resterà invariata, a suo dire, l’«analisi costi-benefici che finalmente stiamo conducendo in maniera serie e obiettiva. Teniamo gli occhi aperti sul cantiere e, come detto, considereremo quale atto ostile ogni decisione che faccia avanzare il Tav prima che arrivi una scelta politica da parte del governo. Siamo per le grandi opere utili. E soprattutto pensiamo che i soldi dei cittadini vadano spesi al meglio». Ieri la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato un documento del Comitato interministeriale per la programmazione economica che approvava una lunga serie di modifiche a un allegato della cosiddetta «delibera 30». Il documento è del 26 aprile, a firma dell’allora premier Paolo Gentiloni. L’approvazione era subordinata alla registrazione della «delibera 30» da parte della Corte dei Conti, che - secondo quanto si apprende - è arrivata nelle scorse settimane.

Tav Torino-Lione, il nuovo post su Facebook del ministro Danilo Toninelli

Le 150 modifiche alla delibera 30
Le «modifiche all’allegato della delibera 30 del 2018» sono una serie di prescrizioni di vari enti, fra cui ministero dell’Ambiente, il Mibact e la regione Piemonte. In totale sono circa 150 punti, relativi, fra l’altro, alla pianificazione paesaggistica e urbanistica, alla gestione delle terre e delle rocce da scavo, all’«area del cantiere di Salbertrand», alle opere sul torrente Clarea, al monitoraggio ambientale, alla tutela della fauna, alla valorizzazione del territorio. «Le modifiche richieste - si legge nella delibera Cipe del 26 aprile - non comportano variazioni di costo dell’opera né alcun ulteriore onere».

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