Altri 28,5 milioni a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, destinati a viabilità alternativa, trasporti da potenziare e sistemazione degli oltre 600 sfollati. Alla fine ieri a Genova, a dispetto delle smentite della vigilia, si è tenuto il Consiglio dei ministri straordinario per integrare i 5 milioni già stanziati per fronteggiare l’emergenza all’indomani del crollo del ponte. Una mano tesa alla Regione Liguria, che tramite il presidente Giovanni Toti - oggi commissario straordinario di protezione civile e in futuro possibile commissario straordinario per la ricostruzione - aveva chiesto fondi aggiuntivi per aprire subito i cantieri, istituire treni e bus sostitutivi e dare risposte alle famiglie rimaste senza casa.
La fetta più cospicua delle risorse dovrebbe andare a coprire le spese per l’apertura della strada provvisoria di attraversamento delle aree Ilva di Cornigliano e collegamento con il portononché per la direttrice lungomare Canepa-strada a mare e le rampe di raccordo con lo svincolo autostradale dell’aeroporto. Altri fondi sostengono le esigenze abitative degli evacuati e le linee di trasporto pubblico locale, a cominciare dal ferro. Ci sono poi specifiche esigenze legate ai rifiuti da smaltire.
Ma è chiaro che anche questa nuova iniezione non basterà. È in corso una ricognizione sulle imprese (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) per quantificare danni e fabbisogno. E Regione e Comune hanno già chiarito che chiederanno finanziamenti al governo ogni
tre mesi «per gestire la ricostruzione fino al ritorno della normalità». Ieri Toti e il sindaco Marco Bucci hanno incontrato
il presidente del Parlamentro europeo Antonio Tajani, insieme con altri europarlamentari e deputati di Forza Italia. Ribadendo
la necessità di una legge speciale per Genova che preveda anche «un sensibile incremento del ritorno fiscale delle tasse portuali
rispetto al livello attuale». E suggerendo al governo di chiedere a Bruxelles flessibilità per realizzare le necessarie infrastrutture
a Genova (si veda articolo accanto). In un’ottica di più lungo periodo, secondo gli azzurri, si potrebbero ottenere 600 milioni
per il porto nell’ambito dei fondi per le reti TenT nella dotazione 2021-2027.
Al Cdm il premier Giuseppe Conte, che ieri ha lasciato il capoluogo ligure dopo aver partecipato alla riunione del centro coordinamento soccorsi, ha anche fatto il punto sulle mosse del governo nei confronti di Autostrade. Ribadendo, anche da giurista, la sua convinzione: che il disastro sia «un fatto oggettivo e inoppugnabile», che l’onere di prevenirlo era in capo al concessionario e che dunque la procedura di decadenza della concessione sia corretta. L’esecutivo gialloverde, in sintesi, sposa la linea dura dei Cinque Stelle e del vicepremier Luigi Di Maio, nonostante i dubbi serpeggiati sia tra i tecnici del ministero delle Infrastrutture sia tra alcuni ministri leghisti.
In parallelo con il Consiglio dei ministri, si è tenuta anche la capigruppo di Montecitorio convocata dal presidente Roberto Fico. Si è decisa la riapertura anticipata del Parlamento lunedì 27 agosto, quando il ministro Danilo Toninelli riferirà alle commissioni competenti. Ma per il voto sulle risoluzioni in Aula sulle comunicazioni del governo bisognerà aspettare il 4 settembre.
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