Non solo la legge di Bilancio, con in cantiere la Flat tax, il reddito di cittadinanza e le nuove regole sulle pensioni con il superamento della legge Fornero. L’autunno alle porte sarà «caldissimo» - come ha detto il vicepremier Luigi Di Maio – anche perché la maggioranza ha in rampa di lancio, tra gli altri, due provvedimenti “bollenti”: la riforma della legittima difesa e il decreto che contiene la stretta sui migranti (il “pacchetto Salvini”). Provvedimenti su cui non è detto che la maggioranza gialloverde riesca a mantenersi compatta, con gli altri partiti del centrodestra che potrebbero incunearsi tra le divisioni tra M5S e Lega (e all’interno dei grillini stessi).
Lunedì 10 si riparte con la legittima difesa
Lunedì 10 settembre la commissione Giustizia del Senato riprenderà dopo la pausa estiva con la discussione sulle proposte di legge sulla legittima difesa. Una materia che è cavallo di battaglia della Lega, su cui il Carroccio potrebbe ritrovare l’unità con il centrodestra:
Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia puntano a limitare la discrezionalità del giudice nella definizione di legittima difesa. Più prudenti i 5 stelle, che pur vorrebbero levare quelle «zone d’ombra di incertezza» per quei cittadini che vogliono difendersi quando la loro
incolumità è in pericolo. Non è un caso che proprio i grillini, prima della pausa estiva, hanno frenato il tentativo di accelerare
sulla matera da parte della Lega.
A settembre il “pacchetto Salvini” sulla sicurezza
Forse già nel primo consiglio dei ministri utile di settembre potrebbe essere presentato il decreto Salvini, quello contenente le norme contenente il giro di vite sui migranti: dall’allungamento dei tempi del trattenimento degli irregolari nei Cpr (centri per i rimpatri, ndr) fino alla stretta sui
permessi umanitari. Misure su cui potrebbe convergere anche il resto del centrodestra, mentre non è affatto detto che tutto
il M5S sia disponibile a sottoscrivere l’intero pacchetto. Soprattutto perché la partita migranti si intreccia con quella
sulla giustizia, dopo l’indagine su Salvini a seguito del caso Diciotti. Con molti nel M5S pronti a schierarsi dalla parte dei magistrati, mentre la Lega (e Fi) si è schierata compatta sul fronte
garantista.
© Riproduzione riservata