«Abbiamo chiesto la rotazione dei porti di sbarco delle navi della missione Sophia, perchè non è possibile che tutti i migranti soccorsi vengano da noi come
sottoscritto dal Governo Renzi che ci ha lasciato con questa eredità pesante. Se dall'Europa arriverà l'ennesimo no dovremo
valutare se continuare a spendere soldi per una missione che sulla carta è internazionale ma poi gli oneri ricadono solo su
un Paese». Questa la posizione del vicepremier Matteo Salvini, finora non ascoltata dall’Europa. Ma quali sono obiettivi e costi di questa operazione militare ufficialmente denominata EunavForMed (European Union Naval
Force Mediterranean) della Ue avviata dal Consiglio affari esteri Ue nel giugno 2015 e successivamente prorogata due volte,
fino all'attuale scadenza (31 dicembre 2018) che si fissa l'obiettivo di «smantellare il modello di business delle reti del
traffico e della tratta di esseri umani nel Mediterraneo centromeridionale»?
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I costi dell’operazione
Dal punto di vista finanziario, l'operazione, avendo natura militare, non è alimentata dal bilancio dell'Unione bensì direttamente dagli Stati membri, fatta eccezione per la limitata quota a carico del meccanismo Athena, istituito presso il Consiglio con contributi proporzionali
degli Stati membri (ossia i 27 paesi europei, tutti a parte la Danimarca), che provvede alla copertura di alcuni costi comuni. Questi ultimi sono stati quantificati in 11.820.000 euro per il primo mandato (18 maggio 2015 - 27 luglio 2016), 6.700.000
euro per il secondo mandato (28 luglio 2016 - 27 luglio 2017) e 6.000.000 di euro per il terzo mandato (28 luglio 2017 - 31
dicembre 2018). Per un totale di 24,5 milioni. Per quanto riguarda l'Italia, sono state stanziate risorse, rispettivamente, per 59.486.740 euro nel 2015; 69.799.938 nel
2016 e 43.149.186 euro nel 2017. Per un totale di 172,4 milioni.
Anno | Risorse |
---|---|
2015 | 59.486.740 |
2016 | 69.799.938 |
2017 | 43.149.186 |
Totale | 172.435.864 |
Il bilancio dell’operazione
Finora, secondo i dati del Consiglio europeo, EunavForMed- Sophia ha permesso l'arresto di 143 sospetti scafisti e ha distrutto 545 imbarcazioni. Impiega 6 unità navali, due elicotteri e tre aerei. La missione punta a contrastare il traffico di esseri umani lungo la rotta che va dalle coste libiche all'Europa, mettendo in atto «misure
sistematiche per individuare, fermare e mettere fuori uso imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dai passatori
o dai trafficanti». Tra gli obiettivi anche il contrasto al traffico di armi e addestramento della Guardia costiera libica. Il salvataggio non rientra fra le sue funzioni primarie, ma le navi che prendono parte alla missione sono «tenute a svolgere
attività di soccorso» come qualsiasi imbarcazione istituzionale o privata che si trovi nei pressi di una situazione di emergenza.
Tra il 1° gennaio 2016 e il 27 giugno 2018 Sophia ha salvato 44.810 persone.
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