«Non sarà Autostrade per l'Italia a ricostruire il Ponte Morandi a Genova, il governo è compatto. La ricostruzione sarà affidata a un soggetto pubblico, ma a pagare i costi sarà la società concessionaria Aspi». Lo ha ribadito il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, nelle comunicazioni alla Camera sul crollo del viadotto. E ha spiegato che «d’ora in avanti tutti i concessionari, pubblici o privati che siano, saranno vincolati a reinvestire gran parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione».
La ricostruzione avverrà «entro un anno» secondo quanto previsto dalla risoluzione M5s-Lega approvata dalla Camera con 296 sì, 129 no e 98 astenuti. Il testo impegna il governo al controllo su ricostruzione e manutenzione autostradale, ma anche a garantire «entro il prossimo 30 novembre» una sistemazione per gli sfollati e interventi per le aziende.
Toninelli: atti on line nonostante le pressioni
Toninelli ha spiegato che finora il governo ha stanziato 33,47 milioni di euro per l’attuazione dei primi interventi e ha spiegato che «l’integrale finanziamento dell’opera» da parte di Autostrade «rappresenta solo una minima parte del risarcimento
dovuto e non ha nulla a che vedere con la procedura di decadenza dalla concessione». Il ministro ha ricordato poi la recente
pubblicazione di tutti i contratti di concessione sul sito web del ministero, operazione portata a termine «nonostante le
pressioni, interne ed esterne, che abbiamo subito», ha detto. Scatenando la tensione in Aula: «Se il ministro ha subito pressioni
faccia i nomi, perchè sarebbe un reato», hanno replicato parlamentari di Fi e Pd.
In Aula anche il presidente della Camera, Roberto Fico, che - prima di chiedere un minuto di silenzio - alle vittime del crollo del ponte ha chiesto «scusa a nome dello Stato». Per Fico il disastro di Genova è «inaccettabile», «un’assurda tragedia» sulla quale « «sarà necessario fare piena luce».
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M5S-Lega, ricostruzione entro un anno
Il governo è impegnato a «assicurare che la ricostruzione avvenga in tempi non superiori ad un anno e garantendo anche un
incisivo controllo dello Stato sia sul processo di ricostruzione che sulla manutenzione autostradale». A prevedere questo
la risoluzione di M5S e Lega sulle comunicazioni dell’esecutivo governo sul ponte Morandi approvata da Montecitorio a tarda
serata. Allo stesso tempo Palazzo Chigi deve «garantire tempestivamente, e comunque entro il prossimo 30 novembre», a chi
ha perso la casa «una sistemazione dignitosa, con interventi sui mutui e per le aziende». Il governo dovrà inoltre «valutare
per quanto di competenza la regolarità delle procedure che hanno condotto alla stipula dei contratti concessori e se i contenuti
di questi ultimi non configurino responsabilità soprattutto da un punto di vista contabile in capo ai soggetti che gli hanno
stipulati, sottoponendo al giudizio della Corte dei conti tutti gli atti utili per tale accertamento». Poteziando «le funzioni
pubbliche di vigilanza delle Infrastrutture stradali, aumentando le risorse riferibili al funzionamento della struttura di
vigilanza sulle concessionarie autostradali».
Intanto, a Genova comune e regione chiedono al Governo una legge speciale per affrontare l’emergenza. Ed esplode la rabbia
degli sfollati, che dopo il crollo vogliono«rispetto». Incassando il sostegno di Luigi Di Maio: «Hanno ragione, non si può lasciare la gente in Italia in balia delle elemosine di Autostrade» ha detto il vicepremier, annunciando l’arrivo «in alcune settimane, forse giorni» di un «decreto urgente per gli sfollati», non solo genovesi, ma anche «i terremotati di Ischia e del Centro Italia». A Di Maio ha risposto il governatore della Liguria, Giovanni Toti: «Mentre lei esternava alla stampa, il sindaco ed io eravamo
riuniti con gli sfollati» ha detto Toti, «per aiutare Genova servono meno polemiche e più fatti concreti». E ha aggiunto: «Caro Luigi Di Maio, come
fai a dire queste cose? Le famiglie che
hanno dovuto abbandonare le loro case stanno tutte avendo un alloggio pubblico».
Toninelli: aiuti a famiglie e imprese, banca dati per manutenzione
Nella sua relazione alla Camera il ministro delle Infrastrutture ha parlato del decreto in arrivo, con il quale il Governo
«metterà in campo forme di aiuto in ordine alle rate dei mutui che molte famiglie sono costrette a pagare su immobili che
non possono più abitare» e « aiuterà anche le imprese, ricadenti nell'area del crollo, a riprendere i cicli produttivi», con
«forme di agevolazione fiscale o incentivi alla temporanea delocalizzazione». E per le «prossime settiman» ha annunciato l’istituzione
di «una banca dati, a livello centrale, che possa acquisire tutte le informazioni riguardanti lo stato e la manutenzione di
tutte le nostre infrastrutture».
Legge speciale per Genova
Oltre che l’indicazione di un «commissario straordinario per la ricostruzione», il documento approvato oggi dai consigli comunale e regionale chiede al Governo «idonei strumenti» per affrontare l’emergenza, come «l’istituzione di una zona economica speciale» «finanziamenti e misure specifiche di carattere economico e fiscale», e «strumenti di integrazione salariale a favore delle
attività economiche coinvolte e l'attivazione di specifici ammortizzatori sociali». L’ordine del giorno approvato dai due
consigli regionale e comunale impegna il governatore Toti e il sindaco Marco Bucci a «ad adoperarsi, accertate le condizioni
di sicurezza, per consentire che gli sfollati e le aziende possano recuperare tutti i beni conservati nei rispettivi immobili,
e ritrovare una collocazione definitiva». E anche a riorganizzare i trasporti in città e quelli ferroviari per affrontare
l’emergenza.
Toti: entro 5 giorni piano per l’abbattimento
«Genova e la Liguria riterranno finita l'emergenza quando il ponte sarà ricostruito e riaperto al traffico delle auto». Così
il presidente della Regione e commissario per l'emergenza per il crollo di ponte Morandi, Giovanni Toti, aprendo questa mattina
i lavori della seduta congiunta dei consigli regionale e comunale a Genova. Toti - che poco prima aveva invitato un gruppo
di una cinquantina di sfollati che manifestavano davanti alla sede della Regione a prendere parte alla seduta dalle tribune
- ha poi annunciato la presentazione «entro cinque giorni» da parte della Società Autostrade del piano definitivo per la
demolizione del viadotto crollato.
Il piano verrà illustrato alle commissioni tecniche e prima fra tutti alla Procura della Repubblica a cui spetta la decisione
di dissequestrare le aree e di arrivare alla verità sulle cause della tragedia», ha chiarito il governatore, secondo cui «l'emergenza
non si preannuncia breve ma si spera non sarà lunghissima».
La rabbia degli sfollati: «Rispetto!»
Dalle tribune, gli sfollati presenti hanno accolto l’intervento di Toti al grido di «rispetto-rispetto»: «Veniamo prima noi
delle imprese, veniamo prima noi della viabilità, ci siamo prima noi, vogliamo la casa!». «Abbiate la stessa considerazione
che avete avuto per Ansaldo Energia», ha gridato una donna. A placare gli animi l'intervento del sindaco Marco Bucci: «Vi
capisco, ma dobbiamo cercare di lavorare insieme. Dal 14 agosto dormo quattro ore per notte per affrontare l'emergenza. Genova
non si è mai fermata, non ha mai dimostrato di essere in ginocchio, una cosa di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi, nessuno
è stato lasciato solo dalle istituzioni», ha sottolineato il sindaco.
Il sindaco chiede «burocrazia semplice» per ricostruzione
In aperura di seduta, Bucci ha poi lanciato un appello perché la ricostruzione del ponte Morandi sia gestita con una «burocrazia
semplice». «La seduta congiunta è un segnale all'Italia che siamo allineati e vogliamo andare su una strada su cui c'è l'accordo
di tutti. Genova ha bisogno del sostegno di tutte le amministrazioni pubbliche per arrivare all'obiettivo di avere una città
migliore di prima», ha spiegato. Dal sindaco ha quindi auspicato che il riscatto di Genova dopo il crollo
del ponte sia come quello del Friuli dopo il terremoto. «Da ragazzo andai in Friuli con gli scout per aiutare dopo il terribile
terremoto - ha detto nel corso della seduta - ed è stato dato atto al Friuli di avere fatto un grande lavoro di
ricostruzione, mi piacerebbe che in futuro si dicesse che anche i genovesi hanno fatto un grande lavoro con il ponte». Pubblico
e consiglieri hanno applaudito.
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