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Ponte di Genova: indagate 20 persone. Tutti i nomi

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toninelli: ecco le lettere con le pressioni

Ponte di Genova: indagate 20 persone. Tutti i nomi

La Procura di Genova ha iscritto nella lista degli indagati venti persone e la società Autostrade che risponde di responsabilità amministrativa. Le accuse per gli indagati sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. La società risponde di omicidio colposo plurimo aggravato dal mancato rispetto della normativa anti infortunistica. Le persone indagate appartengono ad Autostrade per l'Italia, al ministero delle Infrastrutture, al Provveditorato alle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d'Aosta. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di disastro colposo, omicidio colposo stradale plurimo e omicidio colposo plurimo aggravato dal mancato rispetto della normativa anti-infortunistica.

Ecco i nomi degli indagati
Sono 9 gli indagati di Autostrade per l’Italia (Aspi). Sono l’amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci, i direttori Operations, Paolo Berti, e Manutenzione, Michele Donferri Mitelli (assieme al suo predecessore Mario Bergamo, direttore manutenzione fino al marzo 2017) , il responsabile del progetto di retrofitting, Paolo Strazzullo, il direttore del tronco di Genova, Stefano Marigliani, Riccardo Rigacci (ex direttore del primo tronco), Fulvio Di Taddeo (responsabile del controllo dei viadotti), Massimo Meliani, responsabile dei rapporti con i consulenti.

Con loro indagati anche il direttore generale della vigilanza autostradale del ministero, Vincenzo Cinelli e il suo predecessore Mauro Coletta. Indagata anche la stessa Aspi come persona giuridica (in base al Dlgs 231/2001), i dirigenti ministeriali Bruno Santoro e Giovanni Proietti e, al provveditorato Opere pubbliche della Liguria, Roberto Ferrazza, Salvatore Bonaccorso. Mario Servetto e Antonio Brencich.

Per Autostrade violazione della legge 231
Poi c'è Autostrade per l'Italia, che il procuratore non cita mai esplicitamente: «L'iscrizione avviene anche nei confronti di una società, c'è un'ipotesi di iscrizione per violazione delle legge 231» – la legge sulla responsabilità amministrativa – «quindi è ricollegata all'unico reato che può essere presupposto dalla 231, tra quelli per i quali c'è l'iscrizione, che è omicidio colposo con violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro». A breve, aggiunge il procuratore, ci sarà l'incidente probatorio. Ma la lista di indagati potrebbe anche allungarsi: «Al momento» la lista «è questa, qualora emergessero ulteriori profili dalla prosecuzione delle indagini verrà valutato, anche in corso di incidente probatorio».

GUARDA IL VIDEO - Ponte Morandi di Genova, tutti i video del crollo

Toninelli: ecco le lettere di “cortesi pressioni”
Intanto il ministro Toninelli twitta:«Aiscat smentita dai fatti. Ecco prova delle “cortesi” pressioni per dissuadere il ministero dal pubblicare gli atti delle convenzioni. Sono parole che ovviamente hanno influenzato le strutture anche sotto la mia
gestione. Ma carta canta e le bugie hanno le gambe corte». Nel tweet il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli fotografa anche i passaggi sottolineari con evidenziatore delle due lettere risalenti, rispettivamente all'11 gennaio e al 7 marzo 2018, nelle quali l'Aiscat sostiene le propria contrarietà alla pubblicazione
degli allegati delle concessioni.

Aiscat: mai esercitato pressioni
Aiscat ha risposto a stetto giro. Lo scorso gennaio (quando al ministero c'era Graziano Delrio, ndr) «a seguito di richiesta di parere ricevuta dalla direzione del ministero illustrando la propria posizione» in merito alla pubblicazioni degli atti delle concessioni autostradali, scrive Aiscat in una nota allegando le due lettere (del Mit e la propria). E ribadisce di non aver «mai esercitato pressioni né sul ministro né sul ministero».

Il tweet del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli

Conte: non faremo sconti ad Autostrade
Da Ischia ha parlato della vicenda anche il premier Conte. «Non faremo sconti a un concessionario dopo una simile tragedia», ha detto interpellato sulla vicenda del crollo del Ponte Morandi e sulle eventuali responsabilità di Autostrade. «Non posso dire oggi che si va verso la nazionalizzazione. A noi interessa tutelare a pieno il patrimonio dello Stato e avere massime garanzie di tutela di incolumità dei cittadini. Se questo avverrà attraverso la nazionalizzazione o una nuova gara con condizioni contrattuali diverse lo vedremo».

Toti, mi auguro decreto a giorni
«Ho sentito parlare autorevoli esponenti del governo di giorni per il decreto per Genova: speriamo sia così », ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti lasciando la conferenza delle regioni.

Il 14 settembre alle 11,36 le sirene ricorderanno il crollo
A un mese dal crollo del ponte Morandi la città di Genova il 14 settembre alle 11.36 si fermerà per un minuto e i genovesi, se possono, scenderanno in strada al suono di tutte le sirene della città, ha spiegato il sindaco Marco Bucci via fb. I genovesi si riuniranno alle 17.30 in piazza De Ferrari «per ricordare una delle più grandi tragedie della città e del Paese
e per ritrovare insieme la speranza nel futuro».

Il comune di Genova anticipa affitti agli sfollati
Il Comune di Genova ha deciso di liquidare immediatamente ai nuclei degli sfollati del Ponte Morandi che ne hanno fatto richiesta le prime due mensilità del contributo per l'autonoma collocazione, previsto dall'ordinanza nazionale di Protezione civile, in attesa che le risorse stanziate dal Governo siano disponibili. L’annuncio è giunto dall'assessore comunale alle Politiche abitative Pietro Piciocchi.

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