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Manovra, Tria: favorevole a partire con taglio Irpef, spero Tav e…

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MANOVRA

Manovra, Tria: favorevole a partire con taglio Irpef, spero Tav e Tap si sblocchino

«Sarebbe equilibrato fare un po’ di tutto e vedere se le misure hanno una coerenza, ma il centro della Manovra sono gli investimenti, la botta alla crescita deve venire dagli investimenti». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che questa mattina è intervenuto alla Summer School di Confartigianato. Il responsabile del Tesoro ha parlato delle misure allo studio per la Legge di Bilancio, principalmente pensioni, fisco e reddito di cittadinanza, e ha sottolineato che «gli investimenti dal 2008 sono crollati del 30% e anche di più e continuano a diminuire nell’anno in corso. È un problema di competitività», ha detto. Il ministro si è detto favorevole all’ipotesi di partire con un taglio dell’Irpef, purché graduale. «Spero che Tav e Tap si sblocchino», ha poi aggiunto. Le due infrastrutture sono al centro del confronto politico tra Lega e Cinque Stelle: la prima è a favore della realizzazione dell’Alta velocità Torino - Lione e del gasdotto che dovrebbe passare dalla Puglia; i secondi contrari.

Rimanere dentro i vincoli di bilancio
Tria, con riferimento alle misure allo studio per la prossima Manovra, ha ripetuto più volte la necessità di rimanere dentro i vincoli di bilancio: «Si discute se chiudere il gap» di crescita con l'Europa «tramite deficit spending. No,io non lo credo», ha ribadito, insistendo che «è inutile cercare qualche miliardo in più sul deficit se poi ne perdiamo altrettanti o di più sul lato della spesa per interessi, è una questione di buon senso». L’esecutivo M5s-Lega presenterà la Nota al Def il 27 settembre. Il Def di aprile fissava il debito 2018 al 130,8% del Pil in calo dal 131,8% del 2017.

Nove miliardi di investimenti per dimezzare il gap con Ue
«Abbiamo l’1% di gap da chiudere» di crescita rispetto all’Europa, ha aggiunto Tria, «almeno per metà dal 2019 si può fare, con 9 miliardi di investimenti avremmo recuperato la metà del gap e non mi sembra una cifra strana, anzi mi sembra strano che non si faccia».

Favorevole a intervento Irpef ma molto graduale
«Ci sono allo studio diversi provvedimenti e si discute cosa fare prima». Così il ministro ha risposto sul tema del pacchetto fiscale allo studio per la Legge di Bilancio. Tria ha parlato di «allargamento della platea dei vantaggi, di aliquote e di semplificazione. Sui redditi minimi probabilmente si alzerà la soglia di un po’ e si discute fino a quanto. Un primo accorpamento delle aliquote e una riduzione per i redditi familiari - ha osservato - mi trova molto favorevole», cioè «ridurre il numero delle aliquote Irpef e alcune abbassare. Ma bisogna vedere la compatibilità con i vincoli di bilancio e farlo molto gradualmente».

La flat tax va finanziata con tax expenditures
«La flat tax - ha continuato - va finanziata con le tax expenditures ma è un processo molto complesso e richiede tempo, per esempio i risparmi nel primo anno sono molto pochi perché c’è tutto lo stock della spesa». Tria ha sottolineato che «l'obiettivo di ridurre la pressione fiscale è indipendente dalla flat tax» e che avere «due aliquote è un modo per rendere più efficace il sistema».

Su reddito cittadinanza un po’ più di fondi all’inizio
C’è poi il reddito di cittadinanza, la misura fortemente richiesta dai Cinque Stelle. Secondo Tria, «si tratta di valutare i costi addizionali perché non è che l’Italia finora non abbia avuto strumenti, si tratta di trovare qualcosa in più, un po’ di fondi in più all’inizio. Non si fa partendo dalla logica del reddito d’inclusione ma la logica deve avere una coerenza interna e con il bilancio e deve funzionare perché è una cosa complessa». «Va disegnato in modo corretto e che abbia effetti positivi, assicurando la protezione sociale ai cosiddetti perdenti», cioè coloro che sono penalizzati nella fase di transizione da un sistema produttivo a un altro, «bisogna spostare le risorse dalle imprese meno produttive a quelle più produttive e non accade da un giorno all’altro. Si tratta di governare la transizione», ha detto il ministro. E sugli 80 euro: «Anche quelli hanno problemi di gestione, è un provvedimento disegnato male e le cose vanno fatte bene».

Def: quest’anno correzione debito dello 0,1%
Il ministro ha fornito indicazioni sull’andamento del debito.«Nell’anno in corso ci sarà una correzione del debito dello 0,1%, vedremo gli ultimi dati. Siamo nella stabilizzazione», ha affermato. Tria ha ribadito che l’obiettivo del governo è iniziare a ridurre il rapporto debito Pil e non avere un peggioramento strutturale del bilancio «ma anzi un miglioramento».

Cdp resti privata o salto impensabile del debito
Infine, un passaggio sul ruolo di Cassa depositi e prestiti. «Non so se debba diventare una nuova Iri - ha confidato Tria -, ma non deve essere una nuova Gepi, con interventi in imprese più o meno decotte». In molte occasioni la Cassa è stata indicata come ancora di salvezza per le imprese in difficoltà, compresa Alitalia. «È un soggetto partecipato dal MEF ma privato, la sua azione deve essere correlata al calcolo economico - ha chiarito Tria - Altrimenti rientrerebbe nella amministrazione pubblica e ci sarebbe un salto nel rapporto debito Pil che non voglio neppure pensarci. Bisogna stare attenti a come si usa questo strumento potentissimo. È in un certo senso il nostro fondo sovrano ma staccato dalla pubblica amministrazione», ha concluso.

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