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Ponte Genova, decreto già oggi al Cdm. Toninelli: con…

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A commissario poteri costruzione in deroga

Ponte Genova, decreto già oggi al Cdm. Toninelli: con Fincantieri probabilmente Italferr

Il decreto legge Genova sul ponte Morandi crollato il 14 agosto sarà approvato forse anche domani, e non venerdì come precedentemente annunciato. «Abbiamo lavorato fino a questa notte alle due», ha detto il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli a margine del congresso degli ingegneri a Roma, «e così puntiamo ad accelerarne l’approvazione». Il provvedimento conterrà anche l’affidamento l’affidamento diretto dei lavori di ricostruzione del ponte a Fincantieri: «Su questo c’è una interlocuzione continua con l’Europa, ci sono condizioni eccezionali che giustificano questa strada», ha aggiunto Toninelli: «L'obiettivo è far ripartire una delle città più importanti del nostro paese», ha detto ancora il ministro. Il ponte, ha detto il ministro, sarà pronto entro un anno «spero già nel novembre 2019, penso sia già possibile avere il nuovo ponte».

Toninelli: Con Fincantieri probabilmente Italferr
«Autostrade non metterà neanche una mattonella nella ricostruzione del ponte ma dovrà pagare» ha aggiunto Toninelli, a Porta a Porta. «Il ponte lo ricostruirà lo Stato» e «accanto a Fincantieri ci sarà probabilmente Italferr, che da decenni fa attività di ricostruzione», ha spiegato il ministro, che ha aggiunto: «Nel decreto Genova non ci sarà la decadenza della convenzione di Autostrade, la procedura andrà avanti, la revoca della concessione su tutta la rete in concessione resta il nostro obiettivo, ma l'iter seguirà il corso previsto dalla convenzione. Nel decreto legge sarà sancito, come da convenzione, l'obbligo di Autostrade a pagare la ricostruzione del Ponte».

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Decreto Genova, da aiuti città a nuovo commissario
Aiuti ai privati, sconti fiscali, sostegno alle piccole e micro imprese, al trasporto pubblico locale a alle attività del porto. Sono alcune delle misure per
Genova contenute nella prima bozza del decreto 'urgenze', al momento in 16 articoli. Si va dalla nomina di un nuovo commissario all’istituzione di una Zes (zona economica speciale) e di una zona logistica speciale per il porto. Previste esenzioni per chi ha immobili o attività nella 'zona rossa' e la sospensione fino a fine 2019 delle notifiche di cartelle e della riscossione.

Un successivo decreto per nomina commissario
Toninelli nel corso dell’audizione dinanzi alla commissione Trasporti della Camera, ha detto che sarà un decreto «molto corposo, un super decreto per Genova che conterrà, tra l'altro, un aiuto alle famiglie in tema di mutui e agevolazioni fiscali per le imprese. L'obiettivo è far ripartire una delle città più economicamente strategiche del nostro Paese». Nel decreto legge Genova è previsto un successivo decreto della Presidenza del Consiglio con la nomina di un Commissario straordinario per garantire la ricostruzione del ponte Morandi, il sostegno alla municipalità di Genova e la ripresa economica del territorio.

A commissario poteri costruzione in deroga
Sarà il nuovo commissario straordinario per la ricostruzione a definire gli interventi urgenti per l'affidamento dei lavori di ricostruzione del Ponte
Morandi avvalendosi «dei poteri di sostituzione e di deroga». Con l’approvazione dei progetti potrà anche «sostituire tutti i visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta e ogni altro provvedimento abilitativo», nonché indicare i soggetti per la ricostruzione anche tra «società a partecipazione pubblica». Potrà anche espropriare aree. Lo prevede la una bozza del
decreto Genova che domani sarà esaminata dal Cdm.

Il commissario potrà avvalersi «per la progettazione, l'affidamento e l'esecuzione dei lavori», oltre alle strutture e degli uffici regionali e degli uffici
tecnici e amministrativi del comune di Genova, «anche della Società Anas , delle autorità di distretto, dei concessionari di servizi pubblici e delle società a partecipazione pubblica o a controllo pubblico». Il testo non contiene nomi, anche se Fincantieri - nei giorni scorsi indicata dal ministro delle
Infrastrutture Danilo Toninelli e dal vice premier Luigi di Maio - può certo rientrare tra i soggetti
indicati.

L’Agenzia per la sicurezza al Mit
Al Mit sarà istituita un'Agenzia per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture autostradali e stradali, con poteri di vigilanza tecnica sull'esecuzione dei lavori, di progettazione e di ricerca. Avrà adeguate risorse umane e sarà finanziata con le tariffe a carico degli enti gestori.

Primo obiettivo la ricostruzione
«La ricostruzione del ponte sarà il primo obiettivo. Partiremo dalle regole attuali del Codice, e sulla base dell'eccezionalità potremo affidare direttamente a una società pubblica, pensiamo a Fincantieri, l'appalto per la ricostruzione del Ponte. Il crollo del Ponte Morandi non è dovuto a tragica casualità, ma a una mancata manutenzione che spettava ad Autostrade per l'Italia». Per questo, ha detto ieri il ministro nel corso della prima parte dell’audizione, «i lavori di ricostruzione del ponte (Morandi, ndr.) non possono essere affidati ed eseguiti da chi giuridicamente aveva la responsabilità a non farlo crollare». E ha assicurato che il governo su questa scelta «è compatto». Ha detto che sul ponte deve esserci il «sigillo di Stato». Per il crollo del Morandi la Procura di Genova ha iscritto nella lista degli indagati venti persone e la società Autostrade che risponde di responsabilità amministrativa.

Tutti i concessionari dovranno presentare programma di interventi
Il ministro delle Infrastrutture ha detto che nei prossimi giorni saranno convocati tutti i concessionari delle infrastrutture, che dovranno fornire un «programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a realizzare un programma di riammodernamento delle infrastrutture».

I 14 esperti per l’analisi costi-benefici
Toninelli ha completato la nomina dei 14 esperti esterni da inserire nella Struttura tecnica di missione del ministero (guidata da Alberto Chiovelli) con il principale compito di effettuare l'analisi costi-benefici delle grandi opere della legge obiettivo. «Spero che i risultati di questa analisi possano arrivare entro l'anno», ha detto Toninelli. Ecco i nomi, comunicati dal ministro alla Camera: 1) Avv. Pasquale Pucciariello, avvocato dello Stato, professore alla Luiss di Diritto Processuale; 2) avv. Giovanni Palatiello, avvocato dello Stato; 3) Cons. Tammaro Maiello, vice-Procuratore generale del Lazio della Corte dei Conti; 4) Cristian Pettinari, magistrato Corte dei Conti; 5) Prof. Marco Ponti (a titolo gratuito), professore in quiescenza di Economia dei Trasporti (1980/2015); 6) prof. Paolo Beria, associato di Economia Applicata al Politecnico di Milano; 7) arch. Riccardo Parolin, consulente Economia dei Trasporti; 8) Prof. Francesco Ramella Pezza, professore di Trasporti e Logistica al Politecnico di Torino; 9) ing. Alfredo Drufuca, esperto pianificazione traffico e trasporti; 10) prof. Pierluigi Coppola, docente Gestione ed esercizio dei sistemi di trasporto Università di Tor Vergata; 11) Matteo Dondè, architetto; 12) Gaetano Intrieri, economista, Trasporto aereo; 13) Francesco Parola, docente Economia e gestione delle imprese di trasporto Univ. Genova; 14) prof. Ing. Maurizio Di Stefano, docente presso la Facoltà di Architettura dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Fs e Anas non saranno più insieme
«Fs e Anas non saranno più insieme», ha ribadito il ministro rispondendo ieri in audizione alla commissione ambiente della Camera. «Siamo studiando se procedere con una scissione che possa essere fatta internamente alla holding Fs o per decreto», ha precisato il ministro. «Anas ha un obiettivo d'impresa che non è compatibile con Fs», ha spiegato Toninelli, precisando che «vogliamo rilanciare Anas, dentro la quale abbiamo trovato molte criticità».

Sul Mose, inadempienza pericolosa del concessionario
Ha parlato anche di Mose. Sul Mose il Provveditore interregionale per le
opere pubbliche Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia «riferisce che sebbene in precedenza l'ultimazione dell'opera è stata via via differita a causa del ritardo e della rimodulazione nell'assegnazione dei finanziamenti, oggi si assiste ad una sorta di paralisi da parte del soggetto tecnico operativo incaricato di realizzare l'opera per conto dello Stato».

Ha riferito che lo stato d'avanzamento dei lavori del Mose è al 94% , ma ancora mancano alcuni interventi essenziali per il suo funzionamento. Delle quattro barriere previste, ne sono state realizzate finora tre. Resta da ultimare la barriera alla bocca di porto di lido sud e, soprattutto, mancano gli impianti per l'entrata in funzione del sistema. I cantieri sono praticamente inoperosi dalla fine del 2017 e nei primi tre mesi del corrente anno risultano spesi circa 12 milioni di euro in totale», ha proseguito il ministro. L’opera è sotto la lente « per evitare finalmente quello che finora non si è voluto evitare, cioè lo spreco di danaro pubblico e il proliferare di ricorsi che rallentano inesorabilmente la realizzazione delle opere, finendo per gravare sulle tasche e sulla vita dei cittadini».

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