«Brusca discesa» a luglio 2018 per la produzione industriale in Italia. L’Istat registra un calo dell’1,8% rispetto a giugno e una flessione dell’1,3% anche rispetto a luglio 2017 (nei dati corretti per effetti di calendario). Il dato diffuso oggi dall’Istituto nazionale di statistica costituisce la prima contrazione tendenziale da due anni a questa parte, per l’esattezza da giugno 2016, e del risultato peggiore da oltre tre anni, a partire da gennaio 2015 (-1,8%). Solo per i beni strumentali si registra una certa tenuta dei livelli produttivi (+0,7%). È inoltre l'unico raggruppamento di industrie a mantenere una moderata crescita tendenziale a luglio.
Diminuzione congiunturale in tutti i comparti
Considerando l’indice destagionalizzato mensile la diminuzione congiunturale rilevata dall’istituto di statistica riguarda
un po’ tutti i comparti: variazioni negative segnano infatti i beni strumentali (-2,2%), i beni di consumo (-1,7%) e i beni
intermedi (-1,2%); in misura più contenuta diminuisce l'energia (-0,8%). I settori di attività economica che registrano la
maggiore crescita tendenziale sono invece l'attività estrattiva (+2,8%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e
apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,8%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature (+1,3%). Le maggiori
flessioni si registrano invece nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,4%), nella industria del legno,
della carta e stampa (-5,8%), nella metallurgia e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) (-2,8%) e nella fabbricazione
di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-2,8%).
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