Un mese dopo il crollo del ponte Morandi Genova si è fermata per rendere omaggio alle 43 persone morte nel disastro. Alle 11 e 36 tra le sirene delle navi e i rintocchi delle campane i genovesi sono rimasti in silenzio. I negozi hanno abbassato le saracinesche, taxi e bus hanno spento i motori, la gente in strada si è fermata in raccoglimento. Con il triplice fischio d'ordinanza, sono state ammainate le bandiere della Repubblica, dell'Europa e di Genova sulla facciata della Regione Liguria e dei palazzi istituzionali genovesi. Nel pomeriggio, sul palco eretto in piazza De Ferrari, il premier Giuseppe Conte ha rivendicato la «risposta corale» del governo sull’emergenza a Genova e la rapidità dei provvedimenti adottati per affrontarla.
Conte: a giorni commissario per Genova con pieni poteri
«Non sarà la caduta di un ponte a piegare Genova, una città che ha voglia di tornare a correre nel più breve tempo possibile»,
ha sottolineato Conte annunciando la nomina del commissario entro dieci giorni dall'entrata in vigore del decreto Genova,
«che avrà pieni poteri». Poi ha ribadito la linea del governo sulla ricostruzione: «Non abbiamo ceduto al ricatto di offrire
ad Autostrade la ricostruzione del ponte, lo faremo a spese di Autostrade ma la procedura per la revoca della concessione
resta in piedi e si completerà».
Intanto prosegue la discussione sugli interventi necessari per il ripristino della struttura. Come spiegato stamani dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, il commissario per la ricostruzione di Genova sarà individuato entro dieci giorni dall'entrata in vigore del decreto legge. «Bisogna trovare un nome che rappresenti tutta Genova e tutta la Liguria. Deve essere un nome alto e tecnicamente capace e rilevante, in grado di poter dare a Genova il nuovo ponte entro il 2019», ha chiarito l’esponente del M5S negando qualunque contrapposizione all’interno dell’esecutivo.
Il commissario avrà tutta una serie di poteri per la demolizione, la ricostruzione e anche l'assegnazione diretta ad una società. Il ministro ha anche ricordato che attualmente l'area del crollo si trova ancora sotto sequestro e «per questo c'è l'impressione che non si sia ancora intervenuti, non si può entrare prima dell'incidente probatorio. Appena si potrà entrare in venti giorni libereremo le ferrovie e potranno anche iniziare a transitare i treni».
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