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Pace fiscale, Lega e M5s divisi su tetto e voluntary sul contante

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Pace fiscale, Lega e M5s divisi su tetto e voluntary sul contante

La cosiddetta pace fiscale (con tetto a un milione di euro) è uno dei cavalli di battaglia della Lega, insieme alla riforma delle pensioni (con quota “100”: 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi) e flat tax. Il Carroccio ha sempre negato che l’operazione, studiata per sanare le posizioni anomale dei contribuenti davanti al fisco possa rivelarsi un vero e proprio condono. Ma il M5s continua a essere diffidente. «Se parliamo di saldo e stralcio siamo d’accordo – sostiene il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio – ma il M5S non è disponibile a votare alcun condono. Dobbiamo aiutare le fasce più deboli della popolazione, non premiare chi si è portato i soldi all’estero e vuole farli rientrare». Netta chiusura, insomma, alla voluntary sul contante, su cui continua a lavorare la Lega, ma il riferimento alle «fasce più deboli» sembra riaprire anche la discussione sui tetti della pace fiscale.

GUARDA IL VIDEO - Di Maio: M5s non vota condoni

Pace fiscale ad ampio raggio per il Carroccio
Il partito di Matteo Salvini punta a rendere la pace fiscale «il più ampia possibile», ad includere cartelle, multe e contenziosi, ponendo un tetto di 1 milione di euro. In questo modo, spiegano gli ideatori della misura, grandi - o grandissimi - evasori rimarrebbero dunque esclusi. Nel disegno complessivo la pace potrebbe essere però accompagnata anche da una nuova voluntary disclosure sui capitali esteri e sulle cassette di sicurezza, quanto basta per rendere l’operazione estremamente delicata.

Bitonci (Lega): sanatoria ma non tombale
«Noi - ha spiegato in un’intervista a Repubblica, Massimo Bitonci, sottosegretario all’Economia -, come ufficio economico della Lega, proponiamo anche una nuova voluntary disclosure. Potranno anche emergere i contenuti delle cassette di sicurezza, anche se il contenuto non proviene dall’estero. Naturalmente si deve trattare di proventi leciti». E ha aggiunto: «Quello che proponiamo non è un condono tombale e nemmeno una semplice rottamazione. Vogliamo reintrodurre il concordato fiscale, a regime, permanente, come c'è in molti paesi: chi è in difficoltà va all’Agenzia delle entrate e lì gli uffici avranno la potestà giuridica di verificare, rateizzare e ridurre l’importo». Il tetto di 1 milione «sarà oggetto di discussione - ha fatto sapere -, non è questo il punto».

M5s contrario a condono e voluntary
Diversa la posizione del M5s. «Dobbiamo aiutare le fasce più deboli della popolazione, non premiare chi si è portato i soldi all'estero e vuole farli rientrare» ha ribadito il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio a chi gli ha chiesto di spiegare la differenza tra “condono” e “pace fiscale”, visto che il Movimento 5 Stelle non voterà nessun condono. «Non sto dicendo che la Lega voglia fare questo - ha precisato Di Maio - però, per quello che sono i nostri valori, deve essere ben chiaro che se ci sono persone che hanno annose questioni con l'agenzia delle entrate, pubblica amministrazione, contenziosi, pendenze e sono piccoli imprenditori, piccoli risparmiatori, padri e madri di famiglia, quelle persone hanno il diritto a dire basta una volta e per tutte».

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