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Rai, Foa all’ultimo giro di boa. Ma non si esclude un piano B

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ALLA VIGILIA DELLA RIUNIONE DELLA VIGILANZA

Rai, Foa all’ultimo giro di boa. Ma non si esclude un piano B

Marcello Foa è all’ultimo giro di boa, ma la partita dei vertici Rai non può ancora dirsi chiusa. Alla vigilia della riunione della commissione di Vigilanza, che si terrà domani alle 8, i due partiti di maggioranza fanno i conti. La Lega con gli alleati di centrodestra Forza Italia e Fdi, i cui leader si vedranno stasera o al massimo domani. I Cinque Stelle con un pressing sul Carroccio che diventa più forte di ora in ora, intrecciato com’è alle altre sfide, dalla manovra alle nomine in Consob e Antitrust.

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Il risultato è che sul nome di Foa sta andando in scena un gioco delle parti ben più ampio. Che riguarda il destino della coalizione di centrodestra e del recupero dell’asse Salvini-Berlusconi, ma anche la “gara” ingaggiata dal M5S che si vede superato dalla Lega nei sondaggi e sta alzando la posta in tutti i dossier caldi.

Va letta in questa chiave la minaccia di tetti agli spot in Tv arrivata nei giorni scorsi dal sottosegretario all’Editoria Vito Crimi: la risposta piccata dei Cinque Stelle alla ritrovata armonia tra il numero uno del Carroccio e l'ex Cavaliere.

In questo quadro circola l’indiscrezione di un piano B: un nome coperto Lega-Fi, alternativo a quello di Foa, che potrebbe sostituirlo alla presidenza. In compenso, perso il posto in Cda, il giornalista verrebbe dirottato verso un incarico editoriale prestigioso, sul modello di quello di direttore editoriale per l’offerta informativa che fu affidato a Carlo Verdelli tra la fine del 2015 e l’inizio del 2017. Voci che però fonti leghiste smentiscono come «prive di qualsiasi fondamento».

Chi invece non esclude alcuna soluzione alternativa è il M5S, che chiede soltanto di fare presto. L’ennesima riprova di quanto stia salendo il prezzo per ogni negoziazione in casa gialloverde.

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