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Concorso alla Sapienza, per Conte nuovi conflitti di interesse

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le rivelazioni dell’espresso

Concorso alla Sapienza, per Conte nuovi conflitti di interesse

«Nuove incompatibilità ed evidenti conflitti di interessi nella genesi del concorso» della Sapienza cui avrebbe dovuto partecipare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Nella composizione della commissione
giudicante, nei profili dei professori che avrebbero dovuto valutare i titoli di Conte
». Le denuncia l’Espresso, con un articolo in edicola da domenica 23 settembre.

La vicenda dell’arbitrato
«Il presidente della commissione, indicato il 13 marzo 2018 dall'ateneo a pochi giorni dalla chiusura del bando, è infatti il professor Enrico Del Prato, direttore del dipartimento di Scienze giuridiche che ha bandito il concorso. Del Prato - scrive l'Espresso - è arrivato alla Sapienza nel 2013 dall'università di Macerata. Ma Del Prato a giugno del 2017 - prima del bando romano - aveva pure indicato Conte come presidente di un arbitrato milionario alla Camera arbitrale di Milano, nel quale lo stesso Del Prato era arbitro di parte. Si tratta della delicata causa internazionale tra la Sogered, una società dell'Arabia Saudita, e la nostra Leonardo-Finmeccanica, il cui arbitro di parte è invece l'avvocato Giorgio De Nova. Valore della lite: 27 milioni di euro complessivi, di cui 18 milioni pretesi dagli arabi e nove richiesti da Leonardo con una contro-domanda.

Incarico a Conte per quasi un anno
L’arbitrato inizia nella primavera dell’anno scorso. A fine giugno del 2017 i due co-arbitri indicati dalle due società contendenti devono indicare un presidente del collegio. E decidono di scegliere l’avvocato Conte. Un incarico che il professore mantiene per quasi un anno. Anche dopo la sua decisione di partecipare al concorso della Sapienza. Anche dopo il 13 marzo 2018, quando il suo co-arbitro Del Prato viene indicato dall'ateneo romano come presidente della commissione». «Del Prato - conclude l’Espresso - spiega oggi che non esisteva alcuna questione di incompatibilità tra concorso e arbitrato. “Non faremmo mai scorrettezze. Tutti noi teniamo alla nostra buona fama. Inoltre - a parte le voci lette sul pezzo dell'Espresso - ho conosciuto ufficialmente i nomi dei candidati al concorso solo il primo agosto, come prevede il regolamento dell’ateneo. Conte non mi aveva mai detto che aveva partecipato al bando. Nemmeno durante le udienze dell’arbitrato avute ad aprile”»

Conte: su concorso nessun conflitto interesse
«Alcune notizie di stampa rilanciano la vicenda del concorso a professore ordinario dell'Università La Sapienza di Roma per il quale avevo fatto domanda ben prima di diventare Presidente del Consiglio. La mia partecipazione
sarebbe stata del tutto legittima, ma ho ritirato la candidatura anche al fine di evitare illazioni
che si sono spinte finanche a prefigurare dubbi sulla mia reale convinzione che questo Governo abbia la possibilità di durare l'intera legislatura» ha affermato il premier Giuseppe Conte, che ha aggiunto: «Si menziona una procedura arbitrale che sarebbe all'origine di un mio presunto conflitto di interessi con un componente della commissione di concorso. Questa procedura arbitrale, avviata nel giugno 2017 ben prima del bando di concorso che risale al gennaio 2018 e ben prima della ancor successiva nomina dei componenti della commissione di concorso, ha visto me nella parte di Presidente del Collegio arbitrale e il prof. Enrico del Prato nella parte di componente del medesimo Collegio arbitrale. Insomma, entrambi eravamo dalla medesima parte: “giudici” della controversia».

«Se poi si vuole nalludere al fatto che vi fosse una pregressa conoscenza tra partecipante al concorso e commissario dello stesso - ha concluso il premier - questo vale anche per i rapporti tra me e gli altri commissari di concorso, ma vale anche per gli altri partecipanti al concorso: ci conosciamo tutti da anni perché siamo tutti professori ordinari da molti anni, ci incontriamo spesso nei convegni e spesso ci ritroviamo coinvolti in iniziative scientifiche comuni. Per completezza aggiungo che alla presidenza della procedura arbitrale in oggetto ho rinunciato alcuni giorni prima di prestare giuramento come presidente del Consiglio».

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