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Bollette, rincari dal 1° ottobre: +7,6% la luce e…

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Energia

Bollette, rincari dal 1° ottobre: +7,6% la luce e +6,1% il gas

Per ridurre l’impatto sulle bollette dei rincari dei prezzi delle materie prime, l’Autorità per l’energia ha congelato gli oneri elettrici utilizzando un’arma a sua disposizione, la stessa messa in campo anche a fine giugno in occasione dell’ultimo aggiornamento per i consumatori in tutela. Dal primo ottobre scatteranno comunque gli aumenti ma “calmierati” rispetto a quanto sarebbe avvenuto in assenza dello “scudo” dell’Authority. Per l’energia elettrica, la spesa della famiglia tipo crescerà del 7,6%, mentre nel gas l’incremento sarà del 6,1 per cento rispetto a quanto fatto registrare nel terzo trimestre.

Come funziona lo “scudo” dell’Autorità
In sostanza l’Autorità per l’Energia, guidata ora da un nuovo presidente, Stefano Besseghini, ha utilizzato al massimo l’unica leva di cui dispone non potendo intervenire direttamente sui prezzi delle materie prime. Così è stato rinviato di un altro trimestre il rialzo necessario degli oneri che sarebbe servito per aumentare il gettito perduto dopo la diminuzione già decisa nell’ultimo aggiornamento. Gli aumenti ci saranno, quindi, ma in forma attutita.

Le cause dei nuovi rincari
L’aggravio nell’energia elettrica per la famiglia tipo è determinato principalmente dalla forte crescita dei costi di acquisto della materia prima (+7,3% sulla spesa del cliente tipo), oltre che da un leggero adeguamento dei costi di dispacciamento, vale a dire l’attività che il gestore della rete elettrica, Terna, deve mettere in campo per garantire l’equilibrio tra domanda e offerta di energia (+0,3% sulla spesa del cliente tipo). Si arriva così al +7,6% finale per la spesa complessiva del cliente domestico tipo. Grazie alla conferma dello “scudo” deciso da Arera non subiscono variazioni le componenti relative agli oneri di sistema né quelle per il trasporto e la distribuzione. Quanto al gas, l’aumento è causato principalmente dalla forte crescita della componente legata ai costi di approvvigionamento, +4,5% sulla spesa per il cliente tipo, che riflette il rialzo atteso delle quotazioni all’ingrosso nei mercati a termine del gas in Italia e in Europa.

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