Carica di ricorsi degli ex deputati ed eredi contro la delibera dell’ufficio di presidenza della Camera che ha tagliato i vitalizi. Esattamente sono 11.76. Un numero che è destinato a crescere, visto che il termine è stato prorogato all’11 ottobre. Il numero è stato reso noto nel corso della conferenza stampa alla Camera nella quale il presidente dell’Associazione ex parlamentari Antonello Falomi, e i due vicepresidenti, Franco Proietti e Michele Zolla hanno fatto il punto sui ricorsi il cui termine per la presentazione scade oggi.La maggior parte dei ricorsi sono seguiti da cinque avvocati suggeriti dall’Associazione guidata da Falomi, ma un certo numero di essi si è avvalso di legali di fiducia.
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«Il numero massiccio degli attuali ricorsi - ha sottolineato Falomi - si spiega per l’irragionevolezza dei tagli e per l’indignazione davanti alla violenta campagna denigratoria che ha presentato gli ex parlamentari come delinquenti e parassiti, a cui andrebbe negato perfino il diritto di rivolgersi a un giudice (come ha affermato Di Maio)».
Fico: la delibera ripara una ferita sociale
«Mille ricorsi sui vitalizi? È un ricorso di massa perché siamo andati a toccare i vitalizi degli ex parlamentari. Ho la responsabilità
piena di questa cosa. È una delibera salda che ripara una ferita sociale. Possono ricorrere perché è loro diritto e ci sono
gli organi giurisdizionali della Camera ma la delibera è salda, è giusto averla fatta e la rifarei altre cento volte», ha
commentato il presidente della Camera Roberto Fico intercettato dai cronisti nel corso di un evento alla Camera di Commercio
di Roma.
La spinta del parere reso dal Comsiglio di Stato
Il parere reso dal Consiglio di Stato al Senato su tema dei tagli dei vitalizi, ha dichiarato Giuseppe Gargani, vicepresidente
dell’Associazione ex parlamentari, ha indotto quasi tutti a presentare ricorso contro «una delibera illegittima e illegale».
Falomi ha ribadito che gli ex parlamentari sono pronti «a partecipare ai sacrifici» e sono pronti «a sedersi a un tavolo per
discutere tagli rispettosi e costituzionalmente sostenibili. La nostra disponibilità non è stata accolta dal presidente Fico
ma speriamo che lo sia dalla presidente del Senato Casellati, di cui abbiamo apprezzato la ponderazione». Ex senatori ed ex
deputati sarebbero dunque pronti a un nuovo contributo di solidarietà che, ha sottolineato Gargani, «è la misura che emerge
dal parere del Consiglio di Stato».
Istanza sospensiva cautelare
I ricorrenti hanno presentato una istanza cautelare di sospensiva, con la quale si chiede di sospendere il taglio dei vitalizi
fino alla decisione sul ricorso di merito. Il 10% di queste istanze riguarda persone per le quali il taglio del vitalizio
costituirebbe un danno grave e immediato. Falomi ha ricordato che ci sono ex «che vivono in case di riposo per anziani disabili
che versano per intero il vitalizio alla struttura che li ospitano» e che quindi non avrebbero modo di farsi assistere. Il
Consiglio giurisdizionale della Camera che esaminerà le istanze partirà da loro il 7 novembre.
«Non ci faremo imprigionare nell’autodichia», cioè nella giurisdizione interna alla Camera; nel caso in cui i ricorsi venissero respinti, ha detto Gargani, gli ex parlamentari ricorreranno in Cassazione e alla Corte Costituzionale e alla Corte europea dei diritti umani. Falomi ha anche ricordato che «non è la prima volta che i vitalizi vengono decurtati: nel 2005 venne sospeso il meccanismo di rivalutazione, e dal 2012 si sono ripetuti ben tre contributi di solidarietà, contro i quali i ricorsi sono stati pochissimi (tra i 40 e i 50».
Ora l’esame del Consiglio di Giurisdizione
Ora i ricorsi verranno presi in esame dal Consiglio di Giurisdizione, l’organo giudiziario interno della Camera, che inizierà
l’esame il 7 novembre con le richieste di sospensiva cautelare. Queste istanze, spiega il presidente del Consiglio di Giurisdizione
Alberto Losacco (Pd), chiedono di sospendere cautelativamente il taglio dei loro vitalizi fintantoché lo stesso Consiglio
non avrà deciso nel merito i ricorsi.
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