«Non abbiamo deliberato nulla di nuovo perché la deliberazione è avvenuta al Cdm. Vi confermiamo ufficialmente che il rapporto deficit/Pil è attestato al 2,4% ma poi calerà al 2,1% e all’1,8%». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del vertice sul Def che ha visto nuovamente allo stesso tavolo i due vicepremier, il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il titolare della Farnesina Enzo Moavero. Conte ha aggiunto: «Stiamo rispettando l’impegno preannunciato: è una manovra seria, responsabile e coraggiosa. Il nostro Paese ha bisogno di una forte crescita». Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha annunciato che tra gli impegni per la prossima manovra ci sarà «un piano di assunzioni straordinarie per circa 10mila donne e uomini delle forze dell'ordine per portare più sicurezza nelle strade del nostro paese».
Riforma Fornero con 38 anni di contributi minimi
È di sedici miliardi annui lo spazio disponibile in manovra per le riforme cardine della manovra «per la coesione sociale», ovvero per reddito di cittadinanza e riforma della legge Fornero sulle pensioni. In particolare sarebbe di sette miliardi lo spazio nella manovra per riformare la legge Fornero con quota 100 sulle pensioni . Lo riferiscono fonti governative. «Sono strafelice per i risultati. La riforma della legge
Fornero sulle pensioni sarà totale, partirà da inizio anno» ha detto il vicepremier Matteo Salvini al termine del vertice
a Palazzo Chigi sul Def . “Quota 100” non prevede penalizzazione, ha ribadito il ministro dell’Interno. Il requisito dei 38
anni di versamenti però è fisso, ragion per cui a 63 anni si quoterà 101, a 64 anni 102, a 65 anni 103 e così via fino all’età
legale di pensionamento, che oggi è di 66 anni e 7 mesi. Ancora non è chiaro se verrà sterilizzato o meno l’aumento di 5 mesi
per il pensionamento anticipato a 43 anni e 3 mesi da 42 anni e 10 mesi (41 e 10 mesi per le donne) valido fino a fine anno
Fonti della Lega, al termine del vertice sul Def, aggiungono che ci sarà anche la «flat tax al 15% per le partite Iva. Una riforma che qualcuno voleva frenare e che invece permetterà a un milione e mezzo di partite Iva di risparmiare 10mila euro all'anno».
Conte: debito scenderà al 126,5% nel 2021
Se il rapporto deficit/Pil sarà fissato al 2,4% nel 2019, ma scenderà al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021, «il rapporto tra
debito e Pil prospetterà numeri in discesa: siamo attorno al 130,9% ma scenderemo progressivamente sotto il 130 per arrivare
fino al 126,5% nel 2021» ha aggiunto il premier Giuseppe Conte. E ha assicurato: «Con queste riforme abbiamo previsto che
il tasso di disoccupazione, già sceso sotto il 10%, tenderà ancora a scendere attestandosi attorno all'8% se non al 7%».
Tria: in 1 anno dimezziamo gap crescita con Ue
«Avevamo promesso di aumentare il tasso di crescita per eliminare il gap con la Ue, che è stato dell'1 per cento l’anno da
oltre 10 anni. Con questa manovra
arriveremo a dimezzare il gap tra il tasso di crescita italiano e il tasso di crescita Ue nel primo anno, nel 2019» ha detto
invece il ministro dell'Economia Giovanni Tria in conferenza stampa. E ha aggiunto: «Nel profilo di deficit previsto, del
2,4%, 2,1% e 1,8% nel terzo anno, nel primo anno ci sono 0,2 punti percentuali di investimenti addizionali, nel secondo 0,3 di investimenti, nel terzo anno
0,4 di investimenti addizionali. Questo descrive la qualità della manovra: puntiamo ad avere gli investimenti pubblici come strumento principale per lavorare
sulla crescita».
Di Maio: giù Ires per imprese che assumono e investono
«C’è un abbassamento dell’Ires per le imprese che investono e assumono e più stabile è il contrato più si abbasserà l'Ires»
ha dichiarato infine il vicepremier Luigi Di Maio, che ha spiegato: «Pensione di cittadinanza, reddito di cittadinanza, centri
per l'impiego e fondo truffati per le banche: sono le quattro misure che verranno finanziate nel 2019, 2020 e 2021. Abbassiamo
gli obiettivi di deficit, senza penalizzare le misure fondamentali di una legge di bilancio che per la prima volta ripaga
il popolo italiano di tante ruberie e tanti sprechi».
«La cifra del deficit al 2,4% è confermata nel 2019: per quanto riguarda il 2020 e il 2021 stiamo pensando all'abbassamento del debito e la crescita del Pil con tagli massicci a sprechi» aveva detto Di Maio parlando con i cronisti alla Camera, in vista del nuovo vertice di maggioranza sulla manovra. Il capo politico M5S aveva però respinto l’idea di un dietrofront: «Il governo non torna indietro». E «chi si illude, come il Centro Studi di Confindustria, sappia che si sta facendo una cattiva idea: nella manovra ci saranno tutte le misure previste dal contratto». Come assicura poi via Facebook il leader pentastellato, oggi è stata inviata definitivamente la Nota di aggiornamento al Def alle Camere e a Bruxelles. Sempre su Facebook, commentando la Nota, il vice premier Di Maio ha affermato che nella manovra ci sono anche “dei tagli”, ad esempio alle banche: «Tagliamo le agevolazioni delle banche che ne hanno avute troppe e ora cominceranno ad averne un po' di meno».
GUARDA IL VIDEO: Cosa c’è nella manovra da 30 miliardi
«Tagliamo le agevolazioni delle banche che ne hanno avute troppe e ora cominceranno ad averne un po' di meno» insiste il vicepresidente del Consiglio. Così come l'Iva non aumenterà. «Si era parlato di una rimodulazione ma non c'è, l'Iva non aumenterà su nulla. Le coperture le abbiamo trovate».
© Riproduzione riservata