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Csm, Bonafede: stop al correntismo, ipotesi sorteggio

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giustizia

Csm, Bonafede: stop al correntismo, ipotesi sorteggio

«È scritto nel contratto di governo che si vuole pensare e ipotizzare un sistema elettorale per il Csm che possa combattere il fenomeno del correntismo. In
questa intenzione credo di avere il consenso di gran parte dei magistrati e secondo me è sacrosanto portare avanti una battaglia di questo tipo. All'interno delle ipotesi di possibile sistema elettorale ci sono quelle che prevedono una fase di sorteggio, non integrale». Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede a Catania ai lavori del Congresso nazionale forense.

Csm, Bonafede: stop correntismo, ipotesi sorteggio
«Sappiamo - ha aggiunto il ministro - che non è possibile e nemmeno auspicabile un sorteggio integrale, prevederebbe una riforma della Costituzione, e quindi stiamo sicuramente studiando un sistema elettorale. Lo faremo non contro qualcuno ma a favore di tutti quei magistrati che ogni mattina lavorano seriamente per il buon funzionamento della giustizia, lo fanno nelle mille difficoltà in cui sono stati abbandonati nel corso degli anni da parte dei governi. Secondo me - ha sottolineato - dare un segnale di questo tipo è fondamentale».

Anm a Bonafede: sorteggio è incostituzionale
«Il sorteggio per la scelta dei componenti del Csm è incostituzionale. Nessuna compagine democratica e rappresentativa può essere scelta affidandosi al
bussolotto o alla dea bendata, neanche gli organi più semplici, neanche i rappresentanti di classe degli alunni, figuriamoci un organo a rilevanza costituzionale come il Csm. Si eviti di percorrere questa strada perché le conseguenze negative per il sistema giudiziario sarebbero enormi. Non sono queste le riforme che servono per migliorare il servizio ai cittadini». Così il
presidente dell'Anm, Francesco Minisci, ha replicato a Bonafede.

Le critiche all’elezione di Ermini
Il ministro è tornato poi a criticare l’elelezione del dem David Ermini a vicepresidente del Csm da parte dei togati del plenum. «Ho sostenuto semplicemente - ha sottolineato Bonafede - che, essendoci su otto membri laici soltanto un parlamentare eletto in questa legislatura, se i togati hanno ritenuto di individuare proprio in lui la guida sostanziale del Consiglio superiore della magistratura, vuol dire che hanno deciso di continuare a creare un legame con la politica o quanto meno di non cogliere l’occasione di avere un vicepresidente del Csm che fosse libero da dinamiche di partito, qualunque sia il partito». «Mi sembra - ha osservato il ministro - una questione abbastanza scontata che pongo nel pieno rispetto della magistratura e del Csm».

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