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Dossier Manovra, Di Maio: questa Ue è finita. Nessun piano B sul Def

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Dossier | N. 25 articoliDOSSIER / Manovra 2019

Manovra, Di Maio: questa Ue è finita. Nessun piano B sul Def

Non c'è nessun piano B sulla manovra di bilancio, e il Governo non intende fare alcun passo indietro sulle misure annunciate (dal superamento della Fornero alla flat tax e al reddito di cittadinanza) nonostante il fuoco di sbarramento arrivato da Bruxelles.

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A confermare senza se e senza ma la linea del Governo Conte è il vicepremier Luigi Di Maio, che a margine di una visita al Villaggio Coldiretti al Circo Massimo a Roma ribadisce la sua fiducia nelle previsioni sul Pil inserite nella NaDef: «Quello sarà il tasso di crescita e con quella crescita riusciremo a ripagare il debito e abbassare il deficit». E garantisce che non è in vista «nessun taglio alla Sanità, all'istruzione, alla cultura». «La più grande spesa -aggiunge -, quasi 12 miliardi, è per coprire i debiti di quelli che hanno governato fino a ieri: non aumenta l'Iva, e non è una cosa scontata perché quelli che governavano prima ci hanno lasciato un buco di 12 miliardi».

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Su Bilancio nessun piano B del Governo
Sulla manovra, insiste, «non esiste un piano B perché non si arretra». Ai burocrati europei, preoccupati per lo sforamento dei vincoli di bilancio, «si spiegano le ragioni di questa manovra». Poi «si possono sistemare al meglio le coperture che abbiamo trovato», oltre a «spiegare meglio gli investimenti in deficit che stiamo facendo». Ma «tutti i piani B di cui sentite parlare o sono invenzione dei giornali o di qualcun altro ma non rispecchiano assolutamente la volontà di questo Governo», taglia corto.

Manovra per «ripagare il popolo italiano di tanti torti subiti»
Quanto al pressing subito avviato dai vertici Ue, Di Maio chiarisce di non voler «alzare i toni» perché «diciamolo chiaro, questa Europa è finita», e sopravviverà ancora «pochi mesi». Soprattutto il vicepremier mostra sicurezza: «Ci aspettavamo che questa manovra non piacesse a Bruxelles, adesso inizia una fase di discussione con la Commissione ma deve essere chiaro che indietro non si torna». E sottolinea che «questa non è una manovra che deve sfidare Bruxelles» ma che «deve ripagare il popolo italiano di tanti torti subiti», su pensioni, lavoro, risarcimenti «per chi è stato truffato dalle banche e dai precedenti Governi», e per chi «ha diritto di pagare meno tasse perché sono imprenditori o partite Iva. Questo è il nostro obiettivo, poi ci sarà una interlocuzione nei prossimi mesi e nelle prossime settimane».

Juncker: Italia in situazione difficile, rispetti i patti
Nel duello a distanza tra Commissione Ue e governo giallo verde torna a dire la sua anche il presidente dell’esecutivo europeo, Jean-Claude Juncker . Intervistato dal quotidiano viennese Der Standard Juncker spiega di non aver mai «paragonato l'Italia alla Grecia», ma certamente «l'Italia si trova in una situazione difficile». «Non spetta alla Commissione» - chiarisce - entrare nel merito delle misure inserite in manovra come la flat tax o il reddito di cittadinanza ma «spetta ai politici italiani impostare misure che consentano all'Italia di rimanere entro gli obiettivi di bilancio concordati».

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