Nel 2017 le imprese italiane hanno richiesto competenze 4.0 per un’assunzione su 3. E per migliorare le conoscenze dei dipendenti, il 30% delle aziende ha già avviato (o intende avviare) corsi di formazione ad alto tasso di tecnologia. Sono i dati rilevati dal sistema Excelsior di Unioncamere e presentati alla Maker Faire 2018, la fiera dell’artigianato digitale e dell’innovazione che si è aperta a Roma. Numeri che «restituiscono alle competenze 4.0 il ruolo centrale che gli spetta», ha commentato il presidente di Fondimpresa, Bruno Scuotto, secondo il quale per «affrontare la quarte rivoluzione industriale» «è necessario formare con frequenza crescente i propri lavoratori».
Fino a domenica 14 ottobre la Maker Faire capitolina- promossa dalla Camera di Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera - ospiterà mille progetti hi-tech provenienti da 61 paesi del mondo. Una due giorni di eventi sull’innovazione che spaziano dalla scienza alla fantascienza, dalla tecnologia al divertimento al business.
Competenze 4.0 sempre più richieste
I dati Unioncamere, emersi dai test di autovalutazione sulla maturità digitale effettuati da oltre 2.800 imprese attraverso
il portale delle Camere di commercio www.puntoimpresadigitale.camcom.it, rivelano dunque che le aziende hanno sempre più bisogno di profili 4.0 e si stanno attrezzando per affrontare le innovazioni
portate dalla “quarta rivoluzione industriale”. Nel 54% dei casi i corsi di formazione per il personale avviati dalle pmi
hanno riguardato le tecnologie per la gestione dei dati (big data, analytics, cloud), mentre solo nel 21% dei casi si fa
formazione su tecnologie “hard”, come la robotica, la stampa 3.D.
Digital manager, arriva la certificazione delle competenze
Il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, ha spiegato che «le Camere di commercio con i Pid, la rete dei
punti di impresa digitale realizzata all'interno del Network impresa 4.0, hanno già coinvolto più di 10mila imprese in eventi
informativi e self-assessment e stanziato quasi 33 milioni di euro in voucher per le Pmi. «Entro il 2019 contiamo di raggiungere
altre 20 mila imprese e mettere a disposizione ulteriori 12 milioni di euro»ha aggiunto Tripoli, annunciando che «per colmare
il gap di competenze, nei prossimi mesi il Sistema camerale definirà un sistema di attestazione delle skill dei Digital Manager»,
ovvero «professionalità qualificate in grado di aiutare nel concreto le aziende nel processo di trasformazione».
Fondimpresa, 229 milioni per riqualificare le competenze
Parlando a Maker Faire il presidente di Fondimpresa Scuotto ha ricordato che «con oltre 187mila aziende aderenti e 4 milioni
e 480mila lavoratori, Fondimpresa finanzia, con una spesa di 229 milioni di euro annui, piani di formazione per la crescita
e la riqualificazione delle competenze». I due avvisi di recente pubblicazione «quello “Competitività” per il quale stanziamo
72 milioni - ha spiegato - e quello “Formazione a sostegno dell'innovazione digitale e tecnologica” di 10 milioni, confermano
la nostra volontà di sostenere le imprese in questo percorso di crescita che passa necessariamente per la trasformazione digitale».
Alla Maker Faire 100mila mq ad alto tasso di innovazione
La sesta edizione della Maker Faire Rome, in programma nella Capitale dal 12 al 14 ottobre, è promossa dalla Camera di
Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera. Quest’anno sono più di mille i progetti presenti,
arrivati da 61 nazioni. Sette i padiglioni, per un'estensione di 100mila metri quadri, aperti a tutti: dalle scuole alle
università, dalle imprese al grande pubblico. Per Massimiliano Colella, direttore generale di Innova Camera, “Maker Faire
con oltre 700 espositori si conferma parco della conoscenza e della scienza”, in grado di rendere la tecnologia alla portata
di tutti. Perchè il mondo dell’hi-tech, e dei “maker” in particolare, «deve guardare non solo ai bambini, ma anche agli adulti,
che senza una familiarità con le nuove tecnologie rischiano di essere tagliati fuori dal mondo del lavoro» ha sottolineato
il curatore della Maker Faire Rome, Massimo Banzi, il papà del software open source Arduino.
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