Nuova spallata al Jobs act. Con il decreto “omnibus”, approvato dal governo, spuntano altre deroghe in una materia, delicata, come gli ammortizzatori sociali.
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Più Cigs anche per le pmi
Si parte dalla Cigs. Anche le imprese “di rilevante interesse strategico” con organico inferiore alle 100 unità potranno beneficiare
dell’allungamento della Cigs, fino a un massimo di 12 mesi, per completare riorganizzazione aziendale e investimenti, favorendo,
anche con interventi di politica attiva regionale, la ricollocazione dei lavoratori in esubero. Fino a dicembre si potrà contare
su 60 milioni di euro; per il 2019, sul piatto, ci sono 100 milioni; tutti fondi già stanziati dalla scorsa legge di bilancio.
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La procedura
La proroga della Cigs, di fatto, a tutte le imprese (viene cancellato il limite “dell'organico superiore a 100 unità lavorative”)
potrà scattare dopo un accordo al ministero del Lavoro con le regioni coinvolte. Bisognerà, comunque, rispettare dei paletti:
i 12 mesi in più di Cigs saranno autorizzati nei casi di riorganizzazione aziendale, che prevede investimenti complessi o
piani di recupero occupazionale che richiedono tempi aggiuntivi per essere completati. Nei casi di crisi, invece, la proroga
della Cigs potrà arrivare fino a sei mesi (anche qui “giustificati” per portare a termine il piano di risanamento).
Proroga della Cigs anche se si stipula un contratto di solidarietà
La Cigs potrà essere prorogata sino a 12 mesi anche a seguito di stipula di un contratto di solidarietà (alle stesse condizioni
oggi previste per le altre due causali, vale a dire riorganizzazione aziendale e crisi) qualora, però, permanga “in tutto
o in parte l'esubero di personale”, già dichiarato nell'accordo per la riduzione concordata dell'orario di lavoro finalizzata
a evitare o ridurre il ricorso al licenziamento dei lavoratori in eccedenza.
Proroga anche della mobilità in deroga
Sempre con il decreto “omnibus” arriva anche la proroga della mobilità in deroga. Fino a 12 mesi “aggiuntivi” per i lavoratori
che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018, a condizione, però,
che siano contestualmente applicate misure di politica attiva. Il lavoratore decade dalla trattamento qualora trovi una nuova
occupazione a qualsiasi titolo.
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