Il leghista Maurizio Fugatti, sottosegretario alla Salute del governo Conte, è il nuovo Governatore del Trantino Alto Adige. Lo scrutino dei voti delle elezioni provinciali tenutesi domenica 21 ottobre lo hnno visto prevalere con il 46,74% dei consensi (124.590 voti, di cui 3.684 solo al presidente), ottenuti anche grazie al sostegno di nove partiti, di centrodestra e autonomisti: oltre alla Lega, anche FI, Udc, Fdi Progetto Trentino, Agire per il Trentino, Civica Trentino, Fassa, e Ap.A sostenerlo era sceso in campo con un tour elettorale anche il leader della Lega, Matteo Salvini.
Tonini (Pd) secondo, terzo il governatore uscente Rossi (Patt)
Al secondo posto, dopo Fugatti, si è piazzato l'ex senatore Giorgio Tonini (Pd), che ha ottenuto il 25,40% (67.712 voti,
di cui 4.362 solo al presidente), sostenuto anche da altre due liste (Unione per il Trentino e Futura 2018). Segue al terzo
posto il governatore uscente, Ugo Rossi, che ha raggiunto il 12,42% (33.121 voti, di cui 1.012 solo al presidente) e ha corso
col sostegno del suo solo partito, il Patt (Partito autonomista trentino tirolese). Quarto il candidato M5s Filippo Degasperi,
col 7,10% (18.922 voti, di cui 485 solo al presidente).
Quelle in Trentino Alto Adige «sono le prime elezioni vere dopo 4 mesi di massacro mediatico», ha detto il vicepremier Matteo Salvini, e il risultato del Carroccio vuol dire che la gente «è soddisfatta di quello che la Lega ha fatto nei primi quattro mesi». «Il risultato della Lega in Alto Adige è storico», «i trentini ci hanno dato un forte mandato», commenta il leghista Fugatti.
In Alto Adige vince l’outsider
Mentre in Alto Adige l’ex grillino Paul Koellensperger ha spiazzato tutti, conquistando il centro, portando a casa un successo mai visto prima nel territorio per una lista civica senza storia e
senza legami con partiti e movimenti nazionali, fondata tra l'altro solo pochi mesi prima. Lo scrutinio ha attribuito 284.344
voti alla SVP (41,9%), seguito da Team Köllensperger (15,2%), Lega Nord (11,1%), Verdi-Grüne-Verc (6,8%), Freiheiltichen
(6,2%), Süd-Tiroler Freiheit (6,0%), Partito Democratico (3,8%), Movimento 5 Stelle (2,4%), L'Alto Adige nel cuore - Fratelli
d'Italia Uniti (1,7%), Bürgerunion für Südtirol (1,3%), Noi per l'Alto Adige - Für Südtirol (1,2%), Forza Italia (1%), CasaPound
Italia (0,9%) e Vereinte Linke - Sinistra Unita (0,6%). Secondo i dati provvisori, in attesa della convalida della
Commissione elettorale, nel Consiglio provinciale 2018-23 troveranno posto 15 rappresentanti del SVP, 6 del Team Köllensperger,
4 della Lega Nord, 3 ai
Verdi, 2 ai Freiheitlichen, 2 a Süd-Tiroler Freiheit e infine uno ciascuno a L'Alto Adige nel cuore - Fratelli d'Italia uniti,
al Pd e al M5S.
Salvini: gente soddisfatta del governo
Quelle in Trentino Alto Adige «sono le prime elezioni vere dopo 4 mesi di massacro mediatico» ha detto il vicepremier e leader
della Lega Matteo Salvini lo ha detto in conferenza stampa aggiungendo che «a Trento e Bolzano c'è gente che sa far di conto»
e quindi il risultato del Carroccio «vuol dire che è soddisfatta di quello che la Lega ha fatto nei primi quattro mesi».
In Trentino centrosinistra diviso
La coalizione centrosinistra-autonomia si è presentata alle elezioni divisa. Il governatore uscente ha corso infatti col suo
solo partito, il candidato Pd ha avuto l'appoggio di Unione per il Trentino (Upt) e Futura 2018, una lista in cui si sono
raggruppate alcune forze di centrosinistra. Sono rimasti però a correre soli sia Leu che alcuni esponenti autonomisti. Altri
hanno invece scelto la coalizione di centrodestra di Fugatti, che oltre alla Lega ha trovato il sostegno di altri otto partiti,
tra cui Forza Italia, Fratelli d'Italia e Udc.
A Bolzano Lega primo partito
in Alto Adige il Team Koellensperger ora è la seconda forza in consiglio provinciale con il 15,2% dei consensi. La Svp cala, ma non crolla, scende infatti dal 45,7% al 41,7%, mentre la Lega vola, ma si ferma
sul gradino più basso del podio (11,1%). Mentre a Bolzano il Carroccio è il primo partito, con il 27,8% dei consensi. Cinque
anni fa il bolzanino Koellensperger era stato eletto come unico rappresentante dei 5 Stelle in consiglio provinciale. Pragmatico e pacato, il 48enne non è mai stato troppo legato al Movimento che ha lasciato definitivamente
lo scorso luglio per presentarsi alle provinciali con una sua lista. Si è trattato di un divorzio consensuale, per niente
traumatico. Il colore giallo del suo simbolo lo lega comunque al passato, che infatti non rinnega. «Si tratta di un enorme
successo che per certi versi si stava delineando nei contatti che abbiamo avuto con i cittadini in campagna elettorale», ha
commentato Köllensperger. «Con questo risultato - ha aggiunto - diventiamo parte integrante dello scenario politico altoatesino
e diremo la nostra anche nelle elezioni comunali del 2020. Siamo la nuova Volkspartei».
La Lega, da parte sua, ora rivendicherà con forza un posto in giunta provinciale. Secondo lo Statuto d'autonomia il gruppo linguistico italiano deve essere rappresentato nell'esecutivo e il Carroccio è con largo distacco il partito italiano più eletto. Difficilmente la Svp potrà dire di no al partito che a Roma è al governo, anche se la Volkspartei detta come condizione la vocazione europeista della futura giunta. Il Pd, sceso al 3,8%, ora auspica di potersi sedere a un tavolo con i Verdi e Team Koellensperger «per unire le forze e sottoporre una proposta politica alla Svp». Una sorta di giunta “semaforo”, in alternativa a una giunta verde Lega.
ANALISI / Perché la vittoria di Salvini a Trento e Bolzano indebolisce il governo (di B. Fiammeri)
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