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Manovra, dai tagli di spesa a quota 100: i margini per trattare con…

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il «piano B»

Manovra, dai tagli di spesa a quota 100: i margini per trattare con l’Ue

La parola d’ordine rimane «la manovra non si tocca», ma il Governo è al lavoro per mettere a punto una cassetta degli attrezzi da usare all’occorrenza. Nel caso in cui lo spread toccasse livelli ben più alti di quelli raggiunti in questi giorni o, ancora, la pagella di S&P’s in arrivo venerdì fosse più negativa di quella di Moody’s, l’Esecutivo potrebbe nelle prossime settimane correre ai ripari. Si comincia allora a parlare di possibili «tagli alla spesa» e di «verifiche trimestrali dei conti» in base alle quali rimodulare gli impegni.

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L’ipotesi di una verifica trimestrale dei conti
«Qualora i rapporti deficit/Pil e debito/Pil non dovessero evolvere in linea con quanto programmato, il Governo si impegna a intervenire adottando tutte le necessarie misure affinché gli obiettivi indicati siano rispettati» scrive lo stesso ministro del Tesoro Tria nella missiva ai commissari europei. Insomma, nessuno sforamento oltre il tetto del deficit già fissato. E magari anche un passo indietro se la situazione lo richiedesse. Il collega degli Affari europei Paolo Savona ha inoltre parlato di “una verifica” trimestrale “degli andamenti del quadro geo-economico per valutare l’efficacia della politica economica”, che molti hanno interpretato come un’apertura a correzioni in corsa.

Il taglio alle spese e conseguente rimodulazione delle misure
E se il vicepremier e leader M5S Luigi Di Maio assicura che esiste solo un “piano A” senza subordinate, la certezza aritmetica che lo scenario sia quello auspicato non c’è e così il premier-avvocato anticipa un’exit strategy: «Se per qualche motivo dovessimo andare in difficoltà - dice - semplicemente adotteremmo dei tagli di spesa per rientrare negli obiettivi prefigurati». Una sforbiciata dunque a tutte le voci di uscita magari con una rimodulazione delle misure escludendo però l’introduzione di una patrimoniale. Nessuno nel governo si spinge ad ammetterlo, ma i tagli di spesa non potrebbero non riguardare “quota 100” e “reddito di cittadinanza”. Un’eventualità che l’esecutivo giallo-verde cercherà di scongiurare fino all’ultimo.

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