«I bilanci in equilibrio, l’efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato». Lo ha detto, intervenendo nel pomeriggio a Rimini alla 35/a assemblea nazionale dell’Anci, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il Capo dello Stato: «Scongiurare disordine finanza pubblica»
«La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore - ha continuato il Capo dello Stato -: ci deve
sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e occorre procedere garantendo
sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti
anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro».
In mattinata Mattarella è intervenuto agli Stati generali della Lingua italiana al Quirinale. È «indispensabile il sostegno pubblico» «alla stampa e all’editoria in lingua italiana all’estero», ha messo in evidenza in quella occasione . «Penso alle traduzioni, alla produzione di contenuti audiovisivi, in cui può utilmente giocare un ruolo la Comunità Radiotelevisiva Italiofona». Gli Stati generali della Lingua italiana al Quirinale sono stati dedicati quest’anno al tema “L’italiano e la rete, le reti per l’Italiano”.
Incontrando i partecipanti all’iniziativa - promossa dal ministero degli Esteri insieme con Miur, Accademia della Crusca e ambasciata della Confederazione elvetica - il presidente ha sottolineato che le contaminazioni tra linguaggi non devono «impaurire» e ha spiegato come lo studio dell’italiano rappresenti una «priorità» per favorire l’integrazione dei migranti.
Migranti, lingua è strumento di integrazione
«Per coloro che sono giunti in Italia di recente, la lingua rappresenta il primo strumento nel cammino di integrazione» ha
spiegato il capo dello Stato, e in tal senso «importante e prezioso è il ruolo svolto in questo campo dagli enti locali, dalle
numerose associazioni della società civile e da tutte le istituzioni pubbliche e private coinvolte nell’insegnamento dell’Italiano».
Sinergia per diffusione capillare dell’Italiano
Per Mattarella «serve uno scatto in più che veda una presenza in rete dell’italiano più capillare, attraente e innovativa»,
e «l’impegno per sostenere la cultura italiana, per rafforzarne la diffusione attraverso l’insegnamento della lingua non può
prescindere da una maggiore sinergia tra tutti gli enti e i soggetti attivi in questo settore, pubblici e privati, nazionali
ed esteri».
Studio dell’italiano all’estero per attrarre talenti
Lo studio della lingua italiana all'estero è una precondizione per attrarre talenti che contribuiscano a far crescere le competenze
e le capacità del nostro sistema Paese nel suo complesso», ha evidenziato quindi Mattarella. Rivelando che «spesso, in occasione
di incontri con altri capi di Stato raccolgo sollecitazioni per l'accesso alle nostre università anche per corsi di perfezionamento,
di studenti dei loro paesi, sentendomi ricordare la crescita, nei loro sistemi di istruzione, di sezioni caratterizzate dall’apprendimento
dell’italiano come lingua straniera».
C’è una vera e propria fame di Italia
«La lingua è per eccellenza veicolo», ha continuato Mattarella, e ciascuna lingua «è veicolare: di rapporti sociali, di arte,
di diplomazia, di affari, di identità». «L’intensità di rapporti raggiunta ormai a livello internazionale suscita, per quanto
riguarda la civiltà italica, un crescente interesse. Vi è, in misura particolare, una vera e propria fame di Italia. A questo
occorre saper rispondere con efficacia e senso del presente», ha aggiunto. E «a conferma del lavoro svolto lodevolmente sin
qui dalla pluralità di sforzi pubblici e privati - ha continuato il presidente - emerge poi la platea eccezionale di oltre
due milioni e centomila persone in tutto il mondo che, ogni anno, scelgono di studiare la nostra lingua perchè sanno che si
parla di italiano e in italiano nella musica, nel cinema, nell'arte, nel mondo letterario, nella vita di molte imprese come
anche nella moda, nello sport, nella cucina e in tanti altri campi».
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