Brusca frenata dell’economia italiana, che ora è in stagnazione. Nel terzo trimestre del 2018 si stima che il Pil sia rimasto invariato rispetto al trimestre precedente. Il tasso tendenziale di crescita è pari allo 0,8 per cento (da +1,2% del trimestre precedente). La variazione acquisita per il 2018 è pari al +1 per cento.
Nel terzo trimestre del 2018 «la dinamica dell'economia italiana è risultata stagnante, segnando una pausa nella tendenza espansiva in atto da oltre tre anni. Giunto dopo una fase di progressiva decelerazione della crescita, tale risultato implica un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che passa allo 0,8% dall'1,2% del secondo trimestre». Lo dice l’Istat nel commento alla stima del Pil. «Questa stima, che ha natura provvisoria, riflette dal lato dell’offerta la perdurante debolezza dell’attività industriale - manifestatasi nel corso dell’anno dopo una fase di intensa espansione – appena controbilanciata dalla debole crescita degli altri settori».
Debolezza dell'industria, cala valore aggiunto
Nel terzo trimestre cala il valore aggiunto dell'industria rispetto al trimestre precedente, mentre aumenta nei comparto dell'agricoltura,
silvicoltura e pesca e dei servizi. Dal lato della domanda, la stima provvisoria indica un contributo nullo sia della componente
nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. La stima del Pil riflette, spiega l'Istat, «dal lato
dell'offerta la perdurante debolezza dell'attività industriale - manifestatasi nel corso dell'anno dopo una fase di intensa
espansione, appena controbilanciata dalla debole crescita degli altri settori». La stima preliminare dell'Istat del Pil fermo
nel terzo trimestre del 2018 delude le attese. Secondo il consensus degli analisti la crescita congiunturale sarebbe stata
dello 0,2%.
Pil ancora inferiore del 4,9% a livelli 2008
Rispetto ai livelli del 2008, prima della crisi, il prodotto interno lordo dell'Italia è ancora inferiore del 4,9%. È quanto
calcola l'Istat nella stima preliminare del Pil nel terzo trimestre 2018.
Cottarelli: per l’1,5% nel 2019 serve +0,5-0,6% a trimestre
Per raggiungere l'1,5% il prossimo anno «ipotizzando una crescita nel quarto trimestre dello 0,1%, in linea con la media degli
ultimi due trimestri» il ritmo
dell'espansione dell'economia dovrebbe proseguire al «+0,5% nel primo e secondo trimestre 2019» mentre nella seconda parte
dell'anno dovrebbe arrivare allo 0,6% a trimestre. Così il direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici della
Cattolica Carlo Cottarelli, commentando la stima preliminare del Pil del terzo trimestre 2018 diffusa dall'Istat, osservando
che l'economia italiana non solo non raggiungerà la stima di crescita dell'1,2% nel 2018 indicata dal governo nella nota di
aggiornamento al Def ma difficilmente riuscirà a registrare nel 2019 una performance dell'1,5%.
Unione consumatori: previsioni del Def sballate
«È di tutta evidenza che la nostra economia sta pesantemente rallentando e che la stima del Governo contenuta nel Def, di
avere una crescita nel 2018 pari all'1,2% è ormai, purtroppo, una chimera». Lo afferma il presidente dell'Unione Nazionale
Consumatori, Massimiliano Dona. «Di conseguenza salta anche la stima di avere nel 2019 un Pil a +1,5% e tutte le previsioni
in rapporto al Pil, ossia deficit e debito, sia per il 2018 che per il 2019. Insomma, il Governo deve rifare tutti i calcoli,
visto che le stime del Def sono, alla luce dei dati di oggi palesemente sballate» conclude Dona.
Rallenta anche l’Europa, bene invece la Francia
Frena anche l’economia europea, ma mantiene un ritmo superiore a quello dell’Italia. Nel terzo trimestre il Pil nella zona
euro è cresciuto dello 0,2%, nella Ue dello 0,3%. È la stima flash preliminare di Eurostat. Nel secondo trimestre il Prodotto
interno lordo era cresciuto dello 0,4% nella zona euro e dello 0,5% nella Ue. Rispetto al terzo trimestre 2017, il pil è aumentato
dell'1,7% nella zona euro e dell'1,9% nella Ue dopo +2,2% e +2,1% rispettivamente nel trimestre precedente. Nel quadro generale
di rallentamento fa eccezione la Francia, che cresce dello 0,4% sul trimestre precedente.
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