Seduti al tavolo con Haftar, l’uomo forte della Cirenaica la cui presenza alla conferenza internazionale promossa dall’Italia a Palermo è stata confermata pochi minuti prima della cena di apertura del vertice, ci saranno altri tre interlocutori libici: Sarraj, al Meshri e Saleh.
Il premier riconosciuto dall’Onu ma con uno scarso controllo del territorio
Fayez al Sarraj è a capo del Governo di accordo nazionale (Gna), con sede a Tripoli. È l’esecutivo previsto dall’accordo politico
libico concluso a Skhirat, in Marocco, il 17 dicembre 2015. Si compone di un Consiglio presidenziale (composto di 9 membri
, con funzioni di Capo dello Stato) e un Gabinetto, sostenuto da altre istituzioni statali, tra cui una Camera dei Rappresentanti
con sede a Tobruk e un Consiglio di Stato. Riconosciuto dalle Nazioni Unite, il Gna si è insediato il 30 marzo 2016. Sarraj
ha un punto debole: il suo controllo sul territorio libico è molto limitato. Ad oggi l’uomo forte è Haftar, che ha alle spalle
la riconquista di Bengasi da Daesh.
Il presidente del parlamento, vicino ad Haftar
Aguila Saleh è il presidente del Parlamento che ha sede a Tobruk, nell’Est del paese, area sotto il controllo del feldmaresciallo
Haftar. È sostenuto da Egitto ed Emirati Arabi Uniti.
Al vertice dell’Alto Consiglio di Stato una figura vicina ai Fratelli musulmani
Khalid al-Mishri, 42 anni, originario di Zawiya, da aprile è il presidente dell’Alto Consiglio di Stato libico, con sede a
Tripoli. Figura di spicco del Partito della giustizia e dello sviluppo, è espressione della Fratellanza musulmana in Libia.
È considerato uno dei principali avversari di Haftar.
Il vicepremier, uomo forte di Misurata
Il numero due del governo libico, il vicepremier Ahmed Maitig, che rappresenta le potenti milizie di Misurata (hanno sconfitto
l’Isis a Sirte), è a Palermo ma senza un invito ufficiale. Può fare da ago della bilancia e mediatore tra Sarraj e Haftar.
Il giallo della presenza di Haftar. Alla fine ci sarà
L’Esercito nazionale libico, che è sotto il comando del feldmaresciallo Haftar, fa capo al Parlamento di Tobruk, contropotere
in Cirenaica del Governo di accordo nazionale, di stanza a Tripoli, presieduto da Fayez al-Sarraj. La mancata presenza di
Haftar avrebbe gioco forza ridimensionato le ambizioni del summit siciliano.
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