«La legge Severino è un punto cardine nella lotta alla corruzione. Un punto di partenza per implementare la norma, perché la corruzione non ha confini». Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, alla conferenza Osce-Luiss dedicata alle nuove strategie anticorruzione nell'era del web. L'evento, che si chiude oggi a Roma con l'intervento del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone, è stato fortemente voluto da Paola Severino, ex ministro della Giustizia del governo Monti e presidente uscente del comparto anticorruzione dell'Osce.
«Lotta alla corruzione non è solo giudiziaria ma anche culturale»
Bonafede ha illustrato i termini della riforma del reato di corruzione, in corso di analisi in Commissione Giustizia della
Camera. Ha spiegato che «la corruzione si aggancia ad altri reati. Lo diceva prima la stessa Severino, parlando di corruzione
connessa, per esempio, a fenomeni di riciclaggio». Il Guardasigilli ritiene che l'Italia debba essere all'avanguardia sul
fronte anticorruzione. Dice, infatti, che «dobbiamo rilanciare modelli all'avanguardia che abbiano un riflesso positivo anche
a livello internazionale». E aggiunge che «la lotta alla corruzione non è solo giudiziaria ma anche culturale. Dobbiamo mandare
un messaggio chiaro a cittadini e imprenditori. La percezione della corruzione ha un valore importante, che rischia di inquinare
il nostro sistema economico».
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