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Fmi, critiche all’Italia: con modifica pensioni aumenta peso sui…

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manovra, impatto incerto sulla crescita

Fmi, critiche all’Italia: con modifica pensioni aumenta peso sui giovani

Secondo il Fondo monetario internazionale gli interventi sulle pensioni allo studio in Italia «aumenterebbero ulteriormente la spesa pensionistica aumentando il fardello sulle più giovani generazioni, lasciando meno spazio per politiche orientate alla crescita, e porterebbe a più bassi tassi di occupazione tra i lavoratori più anziani» (foto Epa)
Secondo il Fondo monetario internazionale gli interventi sulle pensioni allo studio in Italia «aumenterebbero ulteriormente la spesa pensionistica aumentando il fardello sulle più giovani generazioni, lasciando meno spazio per politiche orientate alla crescita, e porterebbe a più bassi tassi di occupazione tra i lavoratori più anziani» (foto Epa)

Arriva il monito del Fondo monetario internazionale all’Italia su pil, pensioni, spread e debito. Il Fmi prevede che la crescita sarà «di circa l’1% nel 2018-2020 e poi diminuirà». Il deficit del 2019 è previsto al 2,75% del pil. Per il 2020-2021 è stimato al 2,8-2,9% a meno di un ampio sostegno politico per attivare la clausola di salvaguardia sull'Iva o per misure compensative».Lo scrivono gli ispettori del Fondo monetario nel comunicato finale al termine della missione in Italia. L’Fmi mette in guardia sul debito che porta alla recessione e sullo spread troppo alto che può vanificare la manovra.

Pensioni, Fmi: con modifiche aumenta il fardello sui giovani
Dubbi anche su quota 100. Gli interventi sulle pensioni allo studio in Italia «aumenterebbero ulteriormente la spesa pensionistica aumentando il fardello sulle più giovani generazioni, lasciando meno spazio per politiche orientate alla crescita, e porterebbe a più bassi tassi di occupazione tra i lavoratori più anziani».

Gli ispettori del Fondo aggiungono che le autorità italiane dovrebbero tenere a mente che già solo mantenendo l’attuale regime pensionistico l’Italia «dovra far fronte a una significativa pressione della spesa pensionistica nei prossimi due-tre decenni» che peseranno sui conti pubblici. Il Fondo aggiunge che è improbabile, sulla base dell'esperienza internazionale, che il ritiro anticipato di lavoratori più anziani crei altrettanti posti di lavoro tra i giovani.

Italia eviti condoni, flat tax altra misura marginale
Nel documento l’Fmi dice no a nuove misure marginali di riforma del sistema di tassazione, come l’ampliamento della flat tax, e dice no a nuovi condoni fiscali. Chiede piuttosto una riforma complessiva del sistema. Il governo italiano «sta ampliando il regime esistente di flat tax per i lavoratori autonomi, con l’introduzione di uno sgravio permanente sui profitti reinvestiti, e sta cambiando vari altri incentivi fiscali». Ma il Fondo è «preoccupato che queste misure vadano ad aggiungersi a una storia di numerosi cambiamenti marginali al sistema fiscale, esacerbando l’incertezza e danneggiando l’ambiente imprenditoriale». Il Fmi «raccomanda piuttosto una riforma più ampia per allargare la base imponibile, promuovere l’efficienza e assicurare la correttezza». «I condoni fiscali - si legge ancora nel documento - dovrebbero essere evitati; l’esperienza internazionale conferma che qualunque beneficio temporaneo viene annullato da una minore tax compliance».

Il reddito cittadinanza sia tale da non disincentivare la ricerca di lavoro
Un passaggio della relazione si concentra sul reddito di cittadinanza. «L’Italia ha bisogno di un moderno schema di reddito minimo diretto ai poveri che eviti la dipendenza dall’assistenza, che non disincentivi il lavoro e che non sia illimitato nel tempo», sottolinea il Fondo monetario internazionale nel documento conclusivo sulla missione in Italia. Anche se i contorni del reddito di cittadinanza che sarà introdotto dal Governo non sono stati ancora definiti nel dettaglio, il Fondo “consiglia” di «stabilire i benefit a livelli che non distorcano gli incentivi a cercare un lavoro regolare». Più in particolare, secondo gli ispettori del Fondo, le best practice internazionali suggeriscono, tra l’altro, di quantificare il benefit intorno al 40-70% del livello di povertà relativa. Inoltre il benefit dovrebbe essere ideato come in graduale riduzione e dovrebbero essere previsti adeguati controlli per prevenire abusi. Infine, secondo l’Fmi, l’intervento dovrebbe essere compreso in una complessiva rivisitazione del sistema di protezione sociale italiano che comprenda, tra l’altro, la razionalizzazione degli altri programmi di supporto al reddito.

Banche: fatti progressi importanti, più piccole riducano gli npl
Infine, alcune considerazioni sullo stato di salute delle banche. Per migliorare lo stato di salute del settore bancario in Italia sono stati fatti «progressi importanti», ricorda l’Fmi. Secondo il Fondo monetario «sono aumentati i livelli di capitale, gli attivi problematici si sono ridotti in modo cospicuo e la redditività sta crescendo gradualmente». «Questi progressi - continuano gli ispettori - devono continuare su tutti i fronti per ristabilire la resilienza del settore e consentirgli di dare pieno sostegno all’economia». Riguardo ai piani di riduzione degli npl, il Fondo invita il supervisore delle banche less significant (la Banca d’Italia, ndr) ad assicurarsi che queste ultime pongano dei target “ambiziosi” ai piani di riduzione dei crediti deteriorati. Allo stesso modo la Banca d’Italia deve spronare le stesse banche less significant ad adottare «modelli di business realistici basati su tagli di costi».

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