Una corposa documentazione riguardante la realizzazione del gasdotto Tap è stata sequestrata nelle sedi legali e operative
di Melendugno, Lecce, Roma, dai Carabinieri del Noe e tre persone risultano indagate.
Nell’inchiesta sul presunto inquinamento della falda aperto dalla Procura di Lecce risultano al momento indagate tre persone.
Si tratta dei legali rappresentanti di Tap.
L’operazione è stata eseguita dai carabinieri del Noe di Lecce, militari del Noe di Roma e Milano, insieme ai colleghi del
comando provinciale, che hanno dato
esecuzione a un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura di Lecce, a firma del Procuratore Capo Leonardo
Leone De Castris e del sostituto procuratore Valeria Farina Valaori, nell'ambito del procedimento penale aperto ulla realizzazione
del gasdotto Tap.
Il decreto ha riguardato la perquisizione delle sedi legali, operative, uffici e cantieri della società “Trans Adriatic Pipeline” SPA tra Melendugno, Roma e Lecce, mentre a Villafranca Padovana è stata perquisita la sede del laboratorio di analisi SGS Italia S.p.A., il centro di analisi utilizzato dalla multinazionale per le indagini ambientali sui vari cantieri dell'opera.
È stata sequestrata una corposa documentazione anche su supporto informatico ed in particolare sono stati sequestrati tutti i rapporti di prova analisi e altri documenti dal novembre 2017 ad oggi, collegati ai campionamenti effettuati sulle acque di falda sottostanti il cantiere Tap in località San Basilio di Melendugno, dove dalle indagini condotte dal Noe e da Arpa Puglia era stato riscontrato il superamento della concentrazione della soglia di Comp di contaminazione di alcuni parametri tra i quali il cromo esavalente.
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