L’Assemblea nazionale del Pd che si è tenuta a Roma il 17 novembre, a otto mesi dalla sconfitta elettorale, ha determinato il proprio scioglimento, aprendo così il percorso congressuale. Un percorso che si concluderà con le primarie che, a causa di una statuto assai complesso, non potranno svolgersi prima di metà febbraio. Al termine dell’Assemblea la Direzione del partito ha nominato la Commissione chiamata a redigere il regolamento del congresso che dovrà essere approvato da una successiva Direzione nella quale verrà fissata anche la data delle primarie.
Minniti scioglie le riserve e si candida
Assai probabile la discesa in campo del segretario uscente, Maurizio Martina, mentre è ora certa qualla  di Marco Minniti,
   sostenuto anche da un appello firmato da 551 sindaci, che ha sciolto ufficialmente le riserve in una intervista  a “In mezz’ora”
   (Rai 3) a poche ore dalla fine dell’Assemblea dem. «Io sono Marco Minniti penso di aver dimostrato in questi anni di aver
   una capacità di autonomia politica e una cosa che non si può dire è che io non abbia dimostrato carattere», ha risposto Minniti
   alla domanda se deve essere considerato il  candidato di Renzi. L’ex segretario dem, assente  all’Assemblea nazionale, dopo aver lanciato i Comitati civici starebbe meditando la creazione di un fronte dei cittadini per andare ”oltre il Pd”.
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Sette in corsa per la segreteria
Con Martina e Minniti  il numero dei pretendenti alla guida del partito arriva a sette.  Per le primarie sono infatti  già
   in corsa  Nicola Zingaretti, Francesco Boccia, Cesare Damiano, Matteo Richetti, e Dario Corallo. Su Minniti puntano i renziani,
   in ticket con la senatrice Teresa Bellanova, ex viceministro dello Sviluppo. Obiettivo: sfidare il Governatore del Lazio  Zingaretti, appoggiato da Areadem di Dario Franceschini e Piero Fassino e sponsorizzato dall’ex premier Paolo Gentiloni. 
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Martina: verso candidatura “di squadra”
È sempre più reale la possibilità di una candidatura al congresso del segretario uscente Maurizio Martina. A quanto si è appreso
   da fonti Dem presenti all’Assemblea, Martina potrebbe confermare la sua disponibilità nei prossimi giorni, forse già martedì. Alla vigilia dell’incontro di oggi, Martina ha spiegato di sentire il dovere  di portare il partito all’Assemblea «garantendo
   equilibrio e unità», poi farà le sue valutazioni «che non saranno mai solo personali ma collettive». Il progetto a cui lavora
   Martina sarebbe giocato in chiave generazionale con la presenza di giovani e amministratori locali dei territori. L’idea dovrebbe
   raccogliere il sostegno anche di diverse personalità del Pd, al di là delle aree formatesi nello scorso congresso, ed evitare
   la polarizzazione sino a qui emersa con le candidature di Zingaretti e Minniti. 
In pista la Commissione congresso
Ancora incerta la data delle primarie, che sarà decisa dalla Commissione congresso, l’organismo che guiderà il partito fino
   all’elezione del nuovo segretario, convocata per questo pomeriggio. Negli ultimi giorni sono aumentati i rumors che prospettano
   una acclerazione dell’iter congressuale: incombono le elezioni europee (il 19 maggio), precedute dalle Regionali in Abruzzo,
   Basilicata e Sardegna. Con l'incognita di una eventuale crisi di governo. 
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