Mercato libero questo sconosciuto. Almeno a giudicare dai risultati dell’indagine “Ritratto del consumatore di energia elettrica”, presentati stamane da Elettricità Futura, l’associazione delle imprese elettriche italiane, e il Master SAFE. Il sondaggio, che ruota attorno a un questionario somministrato a un campione rappresentativo della popolazione italiana, ha ricostruito il livello di conoscenza e percezione degli italiani rispetto a tre macro aree di indagine (trend topic dell’energia, mercato e focus bolletta).
Il mercato libero resta ancora uno sconosciuto
E dall’ultimo tassello emerge la fotografia che non ti aspetti: un consumatore su due infatti non conosce ancora il significato di libero mercato, indipendentemente dal fatto di aver abbandonato o meno il regime di maggior tutela. Il 53% degli intervistati, poi, perlopiù
con età superiore ai 45 anni, ne riconosce un beneficio economico. Mentre la popolazione compresa tra 18 e 34 anni attribuisce
alla liberalizzazione altri vantaggi, a cominciare dal ruolo più attivo del consumatore e dalla possibilità di personalizzare
le offerte. Sul cambio di fornitore, invece, prevale ancora la mancanza di fiducia che blocca il 36% degli intervistati.
La paura di costi aggiuntivi blocca il passaggio
Ma perché tanto timore? Qui il sondaggio punta il dito contro la paura di scoprire costi aggiuntivi e di incappare in un iter burocratico complesso. Quanto alla conoscenza dei propri consumi e del costo dell’energia, anche su questo fronte i risultati sono disarmanti:
il 60% dei consumatori non sa quanto costa un kilowattora di energia e il dato è slegato dal livello di istruzione. E, anche
quando la domanda si sposta su costi e consumi della propria bolletta, solo il 40% dimostra di essere informato, ma uno su quattro di coloro che rispondono correttamente, non ricorda l’importo
annuale della bolletta.
Consumatori preoccupati per i cambiamenti climatici
Tornando al primo blocco del questionario, l’indagine tratteggia un consumatore molto preoccupato rispetto al tema dei cambiamenti climatici, soprattutto nella fascia d’età 45-64 anni . Ma un intervistato su due non conosce la causa di tale fenomeno. Se, però, l’età
del campione si abbassa, aumentano le risposte corrette (il 61% tra i 18 e i 34 anni). Il tema della transizione energetica
è ancora poco conosciuto se paragonato ai cambiamenti climatici. Passando, infine, al giudizio sui fornitori di energia elettrica,
quasi il 40% non ritiene sufficienti i loro sforzi per un utilizzo più sostenibile dell’energia, mentre il 20%, che pure
riconosce un maggior impegno, associa comunque lo sfozro a un percepito aumento dei costi.
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