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Ecco chi sono i parlamentari “ribelli”: in testa Sgarbi alla Camera e Steger al Senato

Vittorio Sgarbi e Dieter Steger
Vittorio Sgarbi e Dieter Steger

È un piccolo esercito quello dei parlamentari “ribelli”, quelli che non votano in linea con le indicazioni del partito. Indisciplinati, rivoluzionari. A volte ingovernabili. Sono quelli che votano contro i diktat dall’alto, quelli che si astengono. Quelli che hanno un tasso di ribellione alle stelle che sfogano al momento del voto. Protagonisti dei voti ribelli sono soprattutto parlamentari di Forza Italia, spesso stampella del governo gialloverde di Lega e M5S. Dopo gli stakanovisti e gli assenteisti, il Sole24ore.com è andato a scovare i parlamentari ribelli. Ecco chi sono.

Alla Camera il più ribelle è Sgarbi
In testa con 306 voti ribelli è Vittorio Sgarbi, eletto nelle file di Forza Italia e poi passato al Gruppo misto della Camera dei deputati. Secondo i dati di Openparlamento il politico e critico d'arte è andato contro le indicazioni di Forza Italia in più di un quinto delle votazioni. Il parlamentare da ieri è tra le 23 persone indagate nella maxi inchiesta della procura sull'autentificazione di opere d’arte contraffatteche ruota intorno alla Fondazione Archivio Gino De Dominicis di Roma («Le opere sono tutte vere», ha precisato Sgarbi). Nella hit dei voti ribelli seguono 5 parlamentari di Forza Italia: Enrico Costa (Fi) con 47 voti ribelli, Sestino Giacomoni con 45 ribellioni, Stefania Prestigiacomo con 43, Gianfranco Rotondi con 42, Vincenzo Fasano con 40. Poi c’è Guido Crosetto (Fdi) con 39 voti ribelli. Di nuovo Forza Italia con Angela Rosaria Nissoli (detta Fucsia) con 29 voti contrari al gruppo, Paolo Russo con 27 e Dario Bono con 26.

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In vetta Steger al Senato
Il più rivoluzionario di palazzo Madama è un volto meno noto ai più, Dieter Steger, vicepresidente del gruppo per le autonomie del Senato. Conduce la hit dei ribelli con 304 voti “controcorrente”. Eletto senatore in Trentino-Alto Adige in quota proporzionale nella lista congiunta Svp-Patt, in precedenza è stato presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano.Il più delle volte si è astenuto. Segue Antonio Saccone di Forza Italia a quota 220. Poi di nuovo un esponente del gruppo delle autonomie: Albert Laniece con 166 voti contrari. Quarto in classifica un volto noto, Pier Ferdinando Casini con 164 “ribellioni”. Poi la senatrice a vita Elena Cattaneo, a quota 136, anche lei nelle file del gruppo per le autonomie. Seguono una pattuglia di esponenti di Forza Italia: Giancarlo Serafini con 126, Francesco Giro con 123, Andrea Causin con 121, Adriano Paroli con 115, Paola Binetti con 112.

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Il primatista della scorsa legislatura è Marguerettaz
Il vero primatista resta comunque Rudi Franco Marguerettaz, che con ben 4.457 voti ribelli ha guidato la classifica dei bastian contrari della scorsa legislatura, votando il 19.89% del totale dei voti diversamente dal proprio gruppo parlamentare.

Segretario della Stella Alpina, eletto nel 2013 deputato per la lista Vallée d'Aoste, che unisce Union Valdôtaine, Stella Alpina e Fédération Autonomiste. Dal 19 marzo 2013 al 1º aprile 2015 è nel gruppo parlamentare della Lega, vicecapogruppo alla Camera. Poi lascia e aderisce alla componente “Minoranze linguistiche” del gruppo Misto all’indomani dell’alleanza della Stella Alpina con il Partito democratico (dal 1° aprile 2015 al23 marzo 2018). Al Senato nella scorsa legilsatura era in testa ai ribelli Pietro Aiello di Ap: ha votato “solo” 260 volte (1.69% sul totale dei voti) diversamente dal proprio gruppo parlamentare.

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