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Conte: su reddito e pensioni nessun arretramento, l’Italia non ha…

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assegni di cittadinanza: scontro giorgetti-m5s

Conte: su reddito e pensioni nessun arretramento, l’Italia non ha il cappello in mano

«Il reddito di cittadinanza e la riforma della Fornero verranno realizzate così come sono state concepite, programmate e annunciate. Nessun arretramento su questo». In conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles il premier Giuseppe Conte conferma senza tentennamenti le riforme bandiera del Governo M5S e Lega, e ribadisce l’intenzione di «chiudere al più presto» il confronto con la Commissione Ue, ora incentrato sulla possibilità di calare ancora dal 2,04% il rapporto deficit/Pil. Sul punto, l’intesa ancora non è stata trovata e la distanza tra le posizioni della Commissione e del governo Conte rimane ampia, anche se la retromarcia dell'Italia ha permesso un sostanziale avvicinamento. Stando a quanto risulta, per modificare lo status di “non rispetto grave” delle regole di bilancio Ue l’Italia dovrebbe limare il defici strutturale dello 0,2-0,3% di Pil, pari a 3,6-5,4 miliardi di euro.

Intanto, di ritorno da Bruxelles, il premier Conte si è recato in Vaticano in visita privata a Papa Francesco.

Il premier: Italia non è con il cappello in mano
Conte si è detto quindi «confidente in un esito positivo» dei negoziati con la Commissione - che proseguiranno «ad oltranza», anche in notturna, «per trovare la soluzione il prima possibile» - mentre quella di un esito negativo «è una prospettiva che non voglio considerare». L’Italia, d’altra parte, «non è con il cappello in mano», ma «ha elaborato una manovra ben costruita e meditata e questo ultimo passaggio non è frutto di un ripensamento dell'ultima ora ma di un percorso ben costruito che a questo punto ha imposto doverosamente una revisione del saldo finale perché sono state recuperate delle risorse». «Abbiamo dei nuovi saldi e sono quelli che presentiamo. Noi non abbiamo un margine di negoziazione come si fa al mercato. Quando dico che l'Italia è a testa alta ed è coerente, ne va della credibilità del Paese. Il saldo che abbiamo presentato è questo, su quello bisogna costruire qualche tecnicalità, non abbiamo altri margini», ha sottolineato Conte, sintetizzando lo stato dell’arte del negoziato sul progetto di bilancio: «Se dovessimo scendere da quei saldi e questo significherebbe dover tirare a sorte tra una platea di destinatari delle nostre misure, non lo faremo mai».

Reddito di cittadinanza, Lega-M5s ai ferri corti
Mentre si tratta con Bruxelles, a Roma si infiammano i malumori della maggioranza sulle modifiche necessarie a trovare i soldi per ridurre il deficit. Così il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, mentre da una parte difende quota 100 sulle pensioni, dall’altra attacca il reddito di cittadinanza: «Il pericolo che vedo è che possa alimentare il lavoro nero», dice il sottosegretario, secondo il quale «quando non si potrà più realizzare il contratto di governo, bisognerà tornare al voto». Al sottosegretario risponde il vicepremier M5S Luigi Di Maio: «Io il contratto l’ho firmato con Salvini e nel contratto c’è il reddito di cittadinanza, ci sono le pensioni minime più alte, gli aiuti ai lavoratori, abbiamo limitato i contratti precari: noi dobbiamo andare avanti in questa direzione».

Due Piani su prevenzione e giustizia per spuntare più flessibilità
Nel corso della giornata di venerdì 14 dicembre, per rafforzare la linea negoziale, l’Italia ha presentato alla Commissione Ue un Piano nazionale per la sicurezza del territorio e per la prevenzione dei rischi e un Piano per la riduzione dei tempi della giustizia civile e penale. Per finanziarli, il premier ha chiesto a Bruxelles la concessione di flessibilità affinchè le risorse non siano imputate nel computo del deficit. A sostenere le ragioni di Roma è una folta squadra di tecnici ministeriali, che lavoreranno in autonomia. Il titolare del Mef, Giovanni Tria, presente alla conferenza stampa del premier, è infatti rientrato a Roma: «Restano i tecnici, resta il mio staff, con cui resto sempre in contatto», ha spiegato ai giornalisti.

Bilaterale Conte-Merkel
Prima di prendere parte al Consiglio europeo sulla Brexit, stamane a Bruxelles Conte ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel
(presente anche il ministro degli Esteri Moavero) in un bilaterale durante il quale si è parlato probabilmente anche di manovra. Il premier lavora potendo contare sull’appoggio dei vicepremier Di Maio e Salvini , che gli hanno rinnovato la loro fiducia, assicurando che manterranno «quanto promesso ai cittadini». «È una manovra da 30-33 miliardi che mette risorse fresche nell’economia» dice Di Maio intervistato su Canale 5, spiegando che il governo «è pronto» per fare il decreto su quota 100, sull’aumento delle pensioni minime e sul reddito di cittadinanza per il quale sono disponibili «intorno ai 7 miliardi, ma la trattativa è ancora in corso» con Bruxelles.

In Parlamento lavori in stand by
Intanto, in Parlamento i lavori sulla manovra restano in stand-by in attesa dell’esito della trattativa con l’Ue. Nonostante i tempi stretti per l'esame in
Senato, che deve valutare in seconda lettura il provvedimento
, i primi voti degli emendamenti in commissione Bilancio dovrebbero iniziare domenica 16 dicembre. La manovra è attesa in Assemblea martedì pomeriggio, 18 dicembre, e il premier non ha escluso il ricorso ad un maxiemendamento direttamente in Aula. Il testo dovrà poi tornare alla Camera per il via libera finale.

Di Maio: manovra da 30-33 miliardi, no tassa auto
Il vicepremier M5s ha ribadito che dalle relazioni tecniche è emerso che «spenderemo un po' di meno perché ci sono dei soldi che ci avanzano, ne avevamo previsti in più di quelli che servivano», ha detto. «Nella manovra - ha spiegato - abbiamo messo i soldi: abbiamo trovato 16 miliardi di euro, più 12 miliardi per evitare che aumentasse l’Iva, che volevamo aumentare quelli del Pd». Quanto alla famigerata ecotassa, Di Maio è tornato ad assicurare che in manovra «non ci sarà nessuna tassa sull'auto delle famiglie degli italiani né nuove né in uso, sarà solo un ecobonus sulle auto elettriche, ibride e a metano, perché ci sono città ostaggio dell'inquinamento».

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Italia e Francia? Ue guarda a paesi in modo diverso
Rispondendo al conduttore che chiedeva se ha ragione chi dice che l’Ue usa due pesi e due misure, in particolare rispetto a Italia e Francia e al diverso trattamento per gli “sforamenti” del deficit, Di Maio ha detto che «sicuramente oggi è un’Europa che guarda ai paesi in maniera diversa».«Per come la vedo in questo momento - ha aggiunto il vicepremier - l’obiettivo è portare a casa le misure previste nel contratto ed evitare la procedura di infrazione. Gli italiani ci chiedono di non andare in guerra con l’Ue ma mantenere le promesse».

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