Cavi corrosi, guaine protettive interamente mancanti in parecchi punti. Molti media svizzeri ritornano oggi sulla questione
del crollo del Ponte Morandi a Genova nell’agosto scorso, delineando un quadro pesante per quel che riguarda gli esiti delle
analisi degli esperti del Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa), che ha sede a Dübendorf, nei pressi di Zurigo.
I rilievi dell’Empa
L’agenzia di stampa elvetica Ats ricorda che il progetto originale prevedeva che il cavo posto a sostegno del ponte fosse
rivestito con una guaina metallica. Analizzando i diciassette detriti inviati da Genova all'Empa, secondo l’agenzia elvetica,
che riprende anche alcune indicazioni dell'italiana Ansa, gli esperti svizzeri hanno invece notato che questo rivestimento era completamente assente. L’assenza di questa guaina avrebbe accelerato la corrosione dei cavi, anche della parte esterna del calcestruzzo. Quest’ultima
sarebbe stata aggredita dalla continua corrosione dell’acciao.
Queste analisi degli esperti dell’Empa dovranno ora essere poste a confronto con quelle fatte sul posto, su altri detriti
del Ponte Morandi. I tre esperti incaricati, tra i quali Bernhard Elsener, professore al Politecnico Federale di Zurigo, dovranno poi consegnare il loro rapporto finale, che secondo quanto affermano i media elvetici dovrebbe essere pronto entro
la metà di gennaio.
A fronte di questi primi dati emersi dalle analisi dell'Empa, sottolinea il sito Tio-20 minuti, per gli inquirenti il punto
adesso è a maggior ragione capire se la società che gestisce l’autostrada e quella coinvolta nel monitoraggio e nella manutenzione della struttura del Ponte Morandi fossero consapevoli o meno di questa
situazione.
Il sito svizzero francese 24heures dal canto suo parla pure di un rapporto molto pesante al riguardo dell’analisi effettuata dagli esperti dell’Empa di Dübendorf. Il sito sottolinea l'ampia esperienza del Laboratorio federale di prova dei materiali, che è stato spesso chiamato a collaborare nel quadro di inchieste su incidenti registrati all'estero e anche in Svizzera. Sul versante elvetico il sito ricorda in particolare il crollo della piscina coperta di Uster (Canton Zurigo) nel 1985 e il crollo della sala di ginnastica della Scuola professionale di San Gallo, nel 2009. Ora l'Empa è in prima linea nell'analisi delle cause possibili della tragedia di Genova, insieme agli esperti del versante italiano.
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