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Manovra, ancora niente accordo con la Ue: rimane il rischio procedura…

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trattativa continua roma-bruxelles

Manovra, ancora niente accordo con la Ue: rimane il rischio procedura d’infrazione

Ore decisive per la partita tra Roma e Bruxelles sulla manovra 2019, tra i temi attesi dell'ultima riunione dell'anno della Commissione Ue prima della pausa per le festività di fine anno, in programma a stretto giro, il 19 dicembre. Secondo fonti europee interpellate al termine della riunione preparatoria tra i capi di gabinetto, convocata proprio per mettere a punto i dettagli dell'incontro di mercoledì, la legge di bilancio italiana e la procedura di infrazione per deficit eccessivo dovuto al debito continuano a non comparire, al momento, tra i punti all'ordine del giorno. Anche perché i contatti tra le parti per chiarire gli ultimi ritocchi e il cambio di rotta sul deficit sono ancora in corso.

Trattativa complessa
Il confronto, almeno dal punto di vista dei tecnici Ue, è reso più complicato dal fatto che le cifre e gli scenari macroeconomici presentatati dall'Italia non sono basati su provvedimenti “consolidati”, già adottati dal Consiglio dei ministri e dal Parlamento.Dunque l’accordo per evitare l'avvio della procedura contro l'Italia ancora non c'è, e la trattativa continua: si resta ora in attesa delle valutazioni della Commissione per finalizzare le modifiche e i conseguenti passaggi relativi alla Manovra. Praticamente certa, in questo scenario, la
corsa contro il tempo per chiudere il testo della manovra entro l'anno ed
evitare l'esercizio provvisorio di bilancio.

Bruxelles ancora poco convinta
La Commissione europea procede con i piedi di piombo. Questa mattina i servizi economici e I due “gabinetti” del vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis e del commissario agli Affari economici Pierre Moscovici hanno ricevuto il nuovo schema del Ddl bilancio con la proposta del Governo che recepisce le modifiche e i nuovi numeri concordati nella notte per evitare la procedura Ue. E fino a sera, la linea dell'Esecutivo Ue sul documento che conferma il rapporto deficit/Pil al 2,04% nel 2019 è rimasta sempre la stessa: stiamo valutando, le discussioni con le autorità italiane continuano. E ancora: «Le nostre prossime decisioni dipenderanno dai risultati delle discussioni», ha dichiarato un portavoce di Bruxelles. Al vaglio dei tecnici della Dg Ecofin e dello staff di Dombrovskis e Moscovici ci sono in particolare l'entità delle misure, la loro qualità e l’incidenza sul deficit strutturale, oltre ai saldi di bilancio finali. Per Bruxelles resta fondamentale un miglioramento anche minimo del deficit/pil in termini strutturali.

Riunione serale a Palazzo Chigi tra Tria e Conte
La linea di Palazzo Chigi è invece quella di considerare il documento frutto del negoziato del fine settimana a Bruxelles come il limite massimo della retromarcia del Governo M5S-Lega sul deficit. Nel vertice di domenica notte i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno infatti dato l'avallo politico a proseguire la trattativa per evitare la procedura con Bruxelles. Ma hanno escluso l'idea, avanzata da Conte, di ridurre di altri 3 miliardi, oltre i 4 già previsti, il fondo per finanziare reddito di cittadinanza e “quota 100” sulle pensioni.
Ma la partita è aperta. Lo testimonia il nuovo rinvio al Senato della legge di bilancio, che non arriverà in Aula prima di venerdì. E l'ennesima riunione in serata a Palazzo Chigi di Tria con il premier , che ha convocato il ministro - facendogli saltare un’intervista - per «finalizzare l'accordo». Forse anche alla luce della conversazione telefonica, in mattinata, tra lo stesso Tria, Moscovici e Dombrovskis. L’ incontro terminato alle 23 del 17 dicembre dopo oltre due ore
di faccia a faccia, è servito a proseguire il lavoro di messa a punto della legge di bilancio nell'interlocuzione con la commissione europea.

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